Carissimi,
siamo arrivati all’ultima “tranche” di questa Esortazione che, come abbiamo visto, ha come filo conduttore il Vangelo delle Beatitudini. Ciò che sottolinea Francesco di Sales, avviandosi a concludere il suo discorso, è come queste parole del Salvatore siano disattese da tante persone del XVII secolo… Sembra che, ancora una volta, parli dei nostri giorni: “Alle beatitudini proclamate dal nostro divin Maestro, il mondo ha opposto le sue: beati i ricchi, perché con la ricchezza non si ha bisogno di nulla, si viene onorati, si vincono i processi; in una parola i ricchi sono beati, perché non hanno bisogno di nessuno, mentre tutti hanno bisogno di loro.
Beati quelli che non usano misericordia, che si tengono quello che hanno senza preoccupazioni di assistere i poveri; ma, anzi, pensano soltanto ad accumulare beni su beni e a non cederli ad alcuno per paura che diminuiscano. Beati quelli che non piangono, ma che si divertono e se la spassano perché le lacrime sono fastidiose. Beati coloro che si vendicano. In conclusione, lo spirito del mondo va esattamente in senso contrario a quello di Dio”. Gli Apostoli, e dopo di loro quelli che ne hanno seguito l’esempio, hanno vissuto queste beatitudini, ne hanno fatto il loro stile di vita ed hanno trasmesso ad altri questi insegnamenti. San Paolo, nei suoi scritti, più volte parla della sua povertà, e del volerla vivere con gioia senza essere di peso ad alcuno. Molti altri praticando le beatitudini “se ne sono innamorati e hanno sofferto volentieri i disagi e le miserie…”. Il Nostro non manca di citare gli antichi Padri che hanno sopportato le asprezze del deserto; fa riferimento a san Paolino di Nola che diede tutto quello che aveva ai poveri ed arrivò anche ad offrire se stesso per riscattare i prigionieri. Citando in ultimo Francesco di Assisi afferma che era innamorato pazzamente della povertà “come un giovane della sua donna amata”, tanto da chiamarla “la sua donna”. Il de Sales conclude: “Ora, siccome tutti i santi sono entrati in Cielo in virtù della povertà di spirito, delle lacrime, della misericordia, della fame e della sete di giustizia e delle altre beatitudini, la Chiesa ci propone le beatitudini in occasione della loro festa, invitandoci a seguirle e a camminare sulle loro orme”. Preghiamo, dunque, con le parole che Francesco stesso ci suggerisce:
Padre buono, aiutaci a lavorare nella tua vigna con fedeltà, a perseverare nel tuo amore fino alla fine affinché possiamo essere aggregati e uniti agli spiriti beati per amare e godere di Te per tutta l’eternità. Amen
Rileggiamoci oggi quei pochi versetti (Mt 5,1-12), meditiamoli e confrontiamoli con la nostra vita; ci accorgeremo che il Signore chiede qualcosa di più anche a noi.
Buona giornata,
PG&PGR