Carissimi,
oggi ricorre la memoria della Beata Vergine Maria del Rosario, venerata in tutto il mondo e in modo particolare a Pompei. Tale memoria ricorda la vittoria, nelle acque di Lepanto, della flotta cristiana sua quella ottomana, attribuita all’intercessione della santa Vergine, nel 1571 e l’anno successivo il papa Pio V istituì questa festa. L’effige più conosciuta è appunto quella di Pompei che raffigura la Vergine con il Bambino in braccio ed ai suoi piedi, inginocchiati, santa Caterina da Siena e san Domenico di Guzman che contribuì molto alla diffusione della preghiera del Rosario. Proprio in questa ricorrenza mariana iniziamo a seguire l’Esortazione di san Francesco di Sales in occasione della festa della Presentazione della santa Vergine; per la terza volta (la prima nel 1617 e la seconda nel 1619), egli torna su questo argomento, ma sempre con elementi e riflessioni nuove. Stavolta parte da molto lontano richiamando la nostra attenzione su alcune disposizioni che Dio aveva dato a Mosè per quanto riguardava il luogo della preghiera durante la peregrinazione del popolo dopo l’uscita dall’Egitto: la tenda esterna, dove avrebbe sostato il popolo e quella interna riservata ai sacerdoti. Inoltre Mosè, su ordine divino, fece costruire una vasca, cioè una grande conca di rame per le abluzioni dei sacerdoti facendola adornare con degli specchi (Cfr. Es 38,8). Il de Sales dice che gli antichi Padri avevano dato molte interpretazioni di questa vasca e degli specchi che l’adornavano; ma lui, per brevità, ne sceglie tre: “Che cosa significa quella vasca e quello che dobbiamo ricavarne per noi; il perché si trovava tra le due tende; che cosa significano gli specchi di cui era circondata”. Una vasca, due tende, degli specchi? Ma cosa dicono a noi questi elementi di cui si parla e che sembrano essere soltanto indicazioni marginali? Ce lo dice partendo dall’interpretazione degli antichi Padri i quali vedono in quella vasca la rappresentazione del Battesimo, nella tenda esterna la Chiesa e in quella interna il Cielo. Certo che ne avevano di immaginazione ‘sti Padri! Il Nostro ce ne dà questa lettura: “Nessuno potrebbe entrare nella tenda interna, che non è altro che il Cielo, senza passare da quella esterna che è la Chiesa, alla quale appartiene quella vasca piena dell’acqua battesimale…che purifica giustifica e cancella tutte le macchie di peccato di cui sono pieni gli uomini”. Solo attraverso il Battesimo, infatti, tutte le nostre buone azioni acquistano il loro valore agli occhi di Dio. Ma altri Padri dicono… Beh, questo lo vedremo domani.
Preghiamo ora con le parole della Liturgia odierna:
Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre; tu, che all’annuncio dell’angelo ci hai rivelato l’incarnazione di Cristo tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce, con l’intercessione della beata Vergine Maria, guidaci alla gloria della risurrezione. Amen
Sarebbe bello, e non solo oggi, riscoprire la bellezza del Rosario, detto bene, senza fretta, meditandone i misteri…magari, se non ne abbiamo il tempo, uno soltanto…
Buona giornata,
PG&PGR