16 Maggio 2025: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

quanta differenza tra la logica umana e quella divina! La prima, quando va bene, tende a risolvere i problemi attraverso la ragione, l’Altra li affronta partendo dalla misericordia e dal perdono. Francesco di Sales, in questa sezione, ci invita a riflettere sul modo col quale il Signore Gesù, attraverso la sua passione e morte, si è mostrato vero Salvatore e Redentore degli uomini. Dice: “Dopo che i crudeli giudei ebbero saziato la loro barbara e inaudita crudeltà sul quel ‘dolce Agnello’ appeso alla croce…il nostro Salvatore disse quelle divine parole, quasi come a controbilanciare quelle ingiuste e ignobili bestemmie: Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno (Lc 23,34)”. Non rifletteremo mai abbastanza sulla grandezza e bellezza di queste parole considerandole, per noi, irraggiungibili ed ineguagliabili. Forse qualche volta ci sarà capitato di perdonare qualcuno che “ce l’ha fatta grossa”, ma poi, istintivamente, abbiamo posto un limite. Gesù, non ha posto limiti anzi, con quella invocazione rivolta al Padre sembra dire: “Sono tuo Figlio, ricordati che sei mio Padre, e che quindi non puoi rifiutarmi nulla. E che cosa domanda? Niente per sé; poiché ha dimenticato se stesso”. Questa è la logica divina che “agisce esattamente all’opposto di quanto facciamo noi”. Noi tutti sappiamo, continua il Nostro, che cosa sia un testamento che generalmente viene redatto dal testatore quando è ancora nella pienezza delle proprie facoltà; ma “Nostro Signore…scelse di fare testamento al momento della morte, testamento che chiuse e sigillò prima ancora che fosse scritto e detto”. Il sigillo che Gesù ha posto a questo testamento, afferma il Salesio, è costituito dal Sacramento dell’Eucarestia “che contiene in sé la divinità con l’umanità e l’intera sacra Persona di Nostro Signore”. “Fate questo in memoria di me…”. Ma come ogni testamento dà delle indicazioni precise e una sorta di “legato” per beneficiari che è costituito dal comandamento dell’amore fraterno che “ripeteva spesso al popolo e ai suoi Apostoli, per cui sembrava che non avesse nulla che gli stesse tanto a cuore quanto inculcare la santa dilezione”. Chissà quante volte abbiamo sentito parlare dell’amore fraterno, che Francesco chiama “santa dilezione” e siamo stati sollecitati a viverlo nel nostro quotidiano. Chiediamoci, con sincerità, quante volte, ci siamo impegnati a renderlo effettivo?

Preghiamo chiedendo al Signore il dono dell’amore fraterno

Aiutaci, Signore, ad essere sempre solidali e amichevoli nei confronti di tutti e soprattutto nei momenti difficili. Sia sempre, il nostro cuore, aperto alla comprensione, al rispetto, alla fiducia…all’amore. Amen

Non rimandiamo a domani ciò che potremo fare oggi per “aggiustare” il nostro rapporto con qualcuno… Buona giornata,

PG&PGR