Carissimi,
un altro pensiero che Francesco di Sales offre alla nostra attenzione è questo: “Il paradiso è pieno di penitenti, e in esso non vi si vede quasi nessun altro”. Cerchiamo di capire: per penitenti intende tutti coloro che ora sono beati ma che, durante la loro vita, sono stati fedeli nella penitenza: “I martiri sono stati penitenti, spargendo il loro sangue, nel quale sono stati lavati come in un bagno di penitenza. Le vergini sono state penitenti e così i confessori; in breve nessuno è entrato in Cielo senza penitenza e senza riconoscersi peccatore. Tutti, senza eccezione, hanno avuto bisogno dei meriti del sangue versato da Nostro Signore”.
Quel “quasi” vuole escludere dai “penitenti” coloro che hanno avuto particolari doni dal Signore ed è riferito a Maria Santissima, san Giovanni Battista e san Giuseppe. Queste affermazioni dovrebbero farci riflettere maggiormente sulla presunzione dell’uomo che si ritiene “a posto con la propria coscienza” per il solo motivo di astenersi dal rubare, dal bestemmiare, dall’uccidere, dal tradire l’amore coniugale, ecc. Ma se ci chiediamo quanto amore mettiamo effettivamente nel rapportarci a Dio e agli altri, ci renderemo conto di quanta strada ancora dobbiamo percorrere. Il Signore Gesù, con tanta delicatezza spirituale, donandoci come Madre la sua stessa Madre, ci ha indicato la via da seguire e cioè “l’amore degli uni per gli altri che è uno dei più grandi doni che la sua bontà conceda agli uomini”. Ma, come sempre, questi pensieri suscitano una domanda: quanto l’uomo è disposto ad accettare e vivere questo dono? Guardiamoci attorno e scrutiamo a fondo il nostro cuore… Proseguendo nella sua esposizione Francesco si sofferma a considerare il nome di “Nazareno” iscritto sulla croce e ribadisce ciò che aveva già detto in altre occasioni: “Il Cristo ha voluto essere chiamato Gesù di Nazaret perché essa viene indicata come città fiorita e fiorente”, una fioritura particolare dovuta soprattutto alla presenza di questo suo Illustre Cittadino che però, solo “sulla benedetta pianta della sua passione e morte” trova la sua pienezza. Tra questi “fiori” Francesco ne sceglie quattro che proporrà alla nostra attenzione nei giorni a seguire: l’umiltà, la pazienza, la perseveranza e la santa indifferenza.
Oggi, anche se in modo facoltativo ma non per questo meno importante, si celebra la memoria di san Bernardino da Siena che con la sua predicazione suscitò un intenso rinnovamento della vita cristiana nell’Italia centro-settentrionale a cavallo tra il XIV e il XV secolo. Preghiamo
O Dio, che al sacerdote san Bernardino da Siena hai donato un singolare amore per il santo nome di Gesù, concedi che, per i suoi meriti e le sue preghiere, lo Spirito ci infiammi della tua carità. Amen
Oggi chiediamo al Signore di aprire il nostro cuore ad un continuo rinnovamento spirituale.
Buona giornata,
PB&PGR