Carissimi,
“Se ci fosse la pace tra gli uomini non si vedrebbero tante miserie”. Una affermazione che si potrebbe immaginare detta da qualche Profeta dei nostri tempi, ma è Francesco di Sales a dirla e con la quale ci ha lasciato sabato scorso. Riprendiamo il suo discorso: “Nessuno muove guerra all’uomo tranne lo stesso uomo”; in altre parole il peggior nemico dell’uomo è l’uomo stesso quando si lascia abbindolare dallo spirito del male e l’esperienza dei nostri progenitori ne è la dimostrazione. Prosegue il Nostro: “Se gli uomini vivessero in pace gli uni con gli altri, niente potrebbe turbare la loro tranquillità”. Ma l’uomo, la storia antica e recente, ce lo insegna, non ha mai saputo apprezzare abbastanza il dono della pace che il Signore Gesù gli ha fatto, quella pace “che procede dall’amore, amore gli uni per gli altri” e che, per poter essere raggiunta, dobbiamo avere con noi e in noi. Quella battaglia continua tra la carne e lo spirito di cui parla san Paolo (Rom 7,21-25; Gal 5,17), può essere vinta solo se lo spirito è animato e sostenuto dalla Parola del Signore che, attraverso la Chiesa, non cessa di ripeterci “Pace a voi”. Continua Francesco: “La pace è la vera arma dei cristiani; con essa riusciranno vittoriosi in tutti i combattimenti”, ma c’è bisogno di una sorta di sinergia tra lo spirito e l’intelletto dell’uomo che devono allearsi contro i desideri della carne che tendono sempre a dividere gli uni dagli altri: “Quando l’intelletto si mantiene fermo nelle cose che la fede ci insegna o che ci ha insegnato Nostro Signore, ha un’energia immensamente superiore a quella della carne, che, al confronto, non è che debolezza. Ma quando dà ascolto alle ragioni e ai discorsi che gli fa la carne per distoglierlo dall’attenzione alle verità divine, in un attimo tutto è perduto”. La domanda che l’uomo dovrebbe continuamente porre a se stesso è quella di chiedersi a che cosa porta il soddisfare i desideri della carne e cioè la ricerca, spesso sfrenata, dei beni terreni, dei propri agi e le proprie comodità: “Tutto quello che desidera la carne è assolutamente contrario allo spirito, che, illuminato dalla luce del Cielo, non può ignorare che quei raggi ispirati dalla carne sono bassi e inopportuni…Se vogliamo conservare in noi la pace, dobbiamo mantenere l’intelletto fermamente aderente alla Verità”. Una costatazione: le opinioni e le ragioni solo umane molto difficilmente parlano con sincerità della pace.
Nella memoria di san Filippo Neri, preghiamo
O Dio, che sempre esalti i tuoi servi fedeli con la gloria della santità, infondi in noi il tuo santo Spirito che infiammò mirabilmente il cuore di san Filippo Neri. Amen
Chiediamoci, oggi, quale pace cerchiamo: quella che poggia solo sul ragionamento umano o quella che ha come fondamento l’Amore?
Buona giornata,
PG&PGR