28 Maggio 2025: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

quando la speranza vacilla e si è impazienti nell’attesa che le promesse di Dio si realizzino, anche la pace viene a mancare. Francesco di Sales dice: “E’ veramente pietosa la rovina che la mancanza di pace causa nell’anima”. Animi inquieti, sempre in agitazione, continuamente preoccupati di ciò che accade o potrebbe accadere, perdendo il senso delle promesse di Dio “che ci assicurano non soltanto la sua fedeltà, ma anche la sua sollecitudine tenera e amorosa per tutti quelli che confidano in Lui e ripongono tutte le proprie speranze nella sua bontà”.

Tutti noi abbiamo fatto delle promesse (o qualcuno le ha fatte per noi) al momento del nostro Battesimo e le abbiamo rinnovate con la Cresima; chi è stato chiamato alla vita religiosa ha emesso dei voti e coloro che hanno scelto la via del matrimonio hanno preso degli impegni verso Dio e il coniuge e, comunque, tutti facciamo la stessa professione di fede ogni volta che celebriamo l’Eucarestia. Se tutti ci soffermassimo a considerare maggiormente le nostre promesse e i consigli che ci vengono dal Signore attraverso l’insegnamento della Chiesa, quella pace augurata agli Apostoli troverebbe un maggiore spazio nel nostro cuore. E qui Francesco chiama in causa la volontà dichiarando che “nulla può vincere la libertà della volontà dell’uomo. Dio stesso, che l’ha creata, non vuole in alcun modo forzarla e violentarla”. Ma spesso la volontà si dimostra così debole da lasciare “vincere le lusinghe della carne, cedendo ai suoi assalti pur sapendo che la carne è il nemico più pericoloso dell’uomo”. Chiaramente il Nostro si riferisce, con il termine carne, a tutto ciò che si oppone allo spirito e cioè “la quantità dei desideri che noi abbiamo delle cose”. Quante cose desideriamo! “La nostra volontà è così piena di pretese e di progetti che molto spesso non fa altro che perdere tempo a considerarli uno dopo l’altro, o anche tutti insieme, invece di darsi da fare per realizzarne uno più utile”. Tante volte, infatti, la nostra volontà entra in conflitto con le nostre possibilità; vorremmo fare tante cose e tante ne iniziamo, ma poi, scontrandoci con le difficoltà, abbandoniamo l’impresa. Quello che manca, il più delle volte, è l’umiltà di riconoscersi solo creature limitate che, per superare tante tentazioni, hanno bisogno del continuo aiuto di Dio: Lui solo può sostenerci, Lui solo può essere il punto di riferimento per portare a termine i nostri buoni intenti.

Preghiamo

Padre buono, apri il nostro cuore e la nostra mente all’accettazione dei nostri limiti. Non permettere che i desideri terreni soffochino quelli dello spirito e indeboliscano la bellezza dei doni che continuamente ci fai. Amen

Cerchiamo, oggi, di trovare il tempo per guardarci dentro: quanto spazio diamo alle nostre povere opere e quanto ne concediamo al Signore affinché, attraverso il nostro impegno, possa compiere le sue?

Buona giornata,

PG&PGR