6 Maggio 2025: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

era il 2 febbraio del 1620 e Francesco di Sales apre una nuova Esortazione in occasione della Festa della Purificazione, che oggi chiamiamo della Presentazione di Gesù al Tempio. Ecco come esordisce: “Dio dice come fa e fa come dice (Cfr. Sal 33,9;148,5); con questo ci dimostra che non ci dobbiamo accontentare di parlare bene, ma dobbiamo unire i fatti ai nostri propositi e le opere alle nostre parole, se vogliamo piacergli; e come il suo dire equivale al fare, similmente vuole che il nostro dire sia seguito immediatamente dal fare e dall’attuazione dei nostri propositi”.

Sembrerebbe un discorso scontato, che non fa una piega! Ma la realtà, lo sappiamo bene, spesso smentisce questa evidenza. Guardiamoci attorno, ascoltiamo tanti bei discorsi (anche i nostri) carichi di promesse che puntualmente restano solo sulla carta, tante dichiarazioni che sono semplicemente dei “bla bla bla”…e ci renderemo sempre più conto che tra il dire e il fare c’è di mezzo…un oceano! Citando Plutarco, uno storico e filosofo vissuto tra il I e il II secolo, il Nostro dice che gli antichi per raffigurare l’unità che dovrebbe esserci tra il proposito e l’azione, disegnavano una pesca, che ha una forma simile ad un cuore, con sopra una foglia del pesco, simile ad una lingua: “In questo modo significavano che l’uomo perbene e virtuoso, non solo ha la lingua per dire molte cose buone, ma se quella lingua viene posta sul suo cuore, parlerà secondo quello che dice il cuore”. Quanta saggezza in questa intuizione e spesso, lo Spirito Santo, ha parlato in questo modo anche per bocca dei “pagani” saggi. L’Oratore cita il Libro di Ezechiele (1,5-8) dove viene narrata la visione del profeta: quattro esseri che oltre ad avere ali per volare, hanno anche le mani per agire. E commenta con una punta di polemica verso i Calvinisti: “Non dobbiamo accontentarci di avere ali per volare in Cielo con santi desideri e meditazioni se contemporaneamente non abbiamo mani che ci portino alle opere e alla realizzazione dei nostri desideri”.  E’ in questa ottica che va letto l’episodio evangelico della Presentazione ai Gesù al Tempio (Cfr. Lc 2, 22-24): Egli, pur non avendo bisogno di essere “riscattato” secondo la Legge di Mosè, volle comunque assoggettarsi ad essa per essere in tutto simile agli uomini, eccetto il peccato: questo gesto di umiltà della Sacra Famiglia, non risponde soltanto alle esigenze del cuore, ma agisce anche di conseguenza.

Preghiamo

Signore Gesù fa’ che le nostre buone intenzioni e i nostri propositi, attraverso l’azione dello Spirito Santo, non restino solo nel nostro cuore, ma si trasformino in opere buone nel nostro agire quotidiano. Amen

Oggi chiediamo al Signore che quanto abbiamo chiesto nella preghiera si realizzi.

Buona giornata,

PG&PGR