7 Maggio 2025: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

il 2 febbraio scorso, come tutti gli anni, anzi con una maggiore solennità visto che cadeva di domenica, abbiamo celebrato la Festa della Presentazione di Gesù al Tempio e, anche se in modo più velato, della Purificazione della Vergine Maria. Francesco di Sales si pone questa domanda: “Quale umiltà più grande e più profonda si può immaginare di quella che Nostro Signore e la Madonna praticano andando al Tempio: uno per esservi offerto come tutti gli altri figli di peccatori, e l’altra per purificarsi?”.

Questo dovrebbe farci riflettere maggiormente sulla nostra poca umiltà quando diciamo a noi stessi: ma in fondo quale necessità ho di chiedere perdono a Dio se non faccio male a nessuno? Forse dimentichiamo che il giusto pecca sette volte al giorno (Cfr. Prov 24,16). Gesù era Purezza in persona e Maria non aveva certamente bisogno di “purificazione” in quanto pura fin dal concepimento. Il Nostro, scendendo nel pratico, sottolinea che “per mezzo di questo esempio ci viene insegnato che non dobbiamo accontentarci di praticare l’umiltà in qualche azione particolare o per un certo tempo, ma sempre e in ogni occasione…”. Quella dell’umiltà, prosegue, non è una virtù che devono avere solo coloro che scelgono un certo tipo di vita, ma è necessaria a tutti in quanto Cristo si è umiliato fino alla morte e alla morte di croce, per tutti (Cfr. Fil 2,8). Ma all’umiltà bisogna aggiungere la perseveranza: “Quanto è necessaria la perseveranza a questo proposito! Infatti, ne abbiamo visti tanti che, per avendo ben cominciato nella pratica dell’umiltà, si sono perduti per via, per non aver perseverato”. Nel capitolo 6 del suo Vangelo,  san Giovanni, ad un certo punto (v. 66) annota che molti, dopo aver ascoltato Gesù e trovando il suo discorso “troppo duro”, non andarono più con lui. Eppure erano stati suoi discepoli! Non è forse quello che accade anche a tanti cristiani dei nostri giorni quando la Parola del Signore, e di conseguenza quella della Chiesa, si fa esigente? Molti pensano che le esigenze evangeliche limitino la libertà dell’uomo e non si rendono conto che, mettendole da parte, si piegano a quelle umane che, a lungo andare, lo schiavizzano. Consideriamo, suggerisce l’Oratore, l’esperienza degli angeli ribelli: l’autocompiacimento e la vanità sono state le cause della loro caduta.

Preghiamo chiedendo al Signore il dono della perseveranza

Signore, quando veniamo coinvolte in proposte diverse dalle tue, donaci la perseveranza; aiutaci a comprendere che solo perseverando al tuo fianco possiamo camminare sicuri ed affrontare con letizia ogni prova. Amen

“Conosci te stesso”, è una espressione attribuita a Socrate ma ritenuta valida anche da tanti Dottori cristiani. Oggi, confrontiamo il nostro comportamento con quanto il Signore ci chiede e conosceremo anche meglio noi stessi.

Buona giornata,

PG&PGR