Carissimi,
Dio è sempre pronto a riempiere di doni noi suoi figli, ma il dono più grande, lo abbiamo letto ieri, è lo Spirito Santo, primo dono ai credenti, come dice la Liturgia, il dono dei doni, che Egli fa all’umanità attraverso il Figlio. Francesco di Sales, ormai lo sappiamo. Per spiegare meglio certi concetti, parte sempre da lontano e, anche questa volta, non si smentisce tanto è vero che torna indietro di circa 33 secoli chiamando in causa Giuseppe, undicesimo figlio del patriarca Giacobbe. Senz’altro tutti ricorderete la storia di questo giovane: venduto per invidia dai suoi fratelli, da schiavo, dopo diverse vicissitudini, diventa viceré d’Egitto e amministratore di tutti i beni del Faraone. Dice Francesco: “Mentre era viceré in Egitto, i suoi fratelli vennero a trovarlo molte volte per essere soccorsi nella gravissima situazione di bisogno in cui il loro padre Giacobbe ed essi stessi erano stati ridotti a causa della carestia che gravava nel loro paese”. Il cuore di Giuseppe, nonostante il grave peccato dei fratelli, si apre verso di loro fornendogli tutto il necessario, ma si spalanca quando vide il fratello più piccolo, Beniamino, figlio della sua stessa madre, Rachele. Allora non si accontentò di dare ai fratelli ciò di cui avevano bisogno per la sussistenza di tutto il loro popolo, ma riempì i loro carri di tanti altri doni. Commenta il de Sales: “Allo stesso modo ha agito l’eterno Padre in questo giorno, Anche nell’antica Legge faceva grandi doni al suo popolo, ma era sempre per rispondere ad una necessità; nella Nuova, invece, appena rivide il suo caro Beniamino, ossia appena Nostro Signore entrò nella sua gloria, aprì la mano per espandere i suoi doni e i suoi favori su tutti i fedeli, come era stato scritto che avrebbe riversato il proprio Spirito su ogni creatura, ossia su tutti gli uomini, e non soltanto sugli Apostoli”. Dio continua a farci dono del suo Spirito ogni volta che lo invochiamo; Egli conosce le nostre esigenze e comprende le nostre debolezze, ma non si irrigidisce di fronte a queste. Anzi, il Signore Gesù, come lo Sposo del Cantico (5,2) “desidera che la sua sposa (ognuno di noi), gli apra immediatamente la porta del proprio cuore perché possa spandervi i doni e le grazie che ha ricevuto con tanta abbondanza dal Padre”. Siamo, dunque, chiamati ad aprire il nostro cuore e la nostra mente per ricevere i doni copiosi che il Signore vuole riversare su di noi e non “nascondiamoci” nel dire che non ne siamo degni, anche se è vero, ma lasciamo fare a Lui.
Preghiamo
Apri il nostro cuore, Signore! Fa’ che nulla ci tenga distanti dalla tua bontà che mette a nostra disposizione i doni celesti e aiutaci ad accoglierli e viverli ogni giorno, superando le difficoltà e le nostre resistenze. Amen
Anche oggi il Signore ci colmerà dei suoi doni. Rendiamoci disponibili ad accoglierli e a condividerli con quanti incontreremo.
Buona giornata,
PG&PGR