Carissimi,
gli Apostoli, come certamente ricorderete, avevano già ricevuto lo Spirito Santo nel corso delle prima apparizione del Risorto (Cfr. Gv 20,22-23), ma quell’evento, dice Francesco di Sales, “non era stato con la gloria e la solennità con cui lo ricevettero oggi (ricordiamo che era il giorno di Pentecoste), e non produsse in loro gli stessi effetti”. Infatti essi rimasero chiusi per altri cinquanta giorni nel Cenacolo. “Similmente –prosegue– l’eterno Padre fece un grande dono al mondo quando gli diede il proprio Figlio; ma era un dono nascosto, costretto e chiuso nella guaina vile e disprezzata della nostra umanità e mortalità. Mentre il dono che fa oggi alla sua Chiesa deve essere considerato come il più eccellente, perché sono il Padre e il Figlio che lo mandano”.
E’ una cosa strabiliante: lo Spirito Santo, consustanziale al Padre e al Figlio, viene donato a noi, proprio a noi, a tutti noi! Dio ci fa partecipi della sua divinità! Pensiamo: quando noi riceviamo un regalo, anche se piccolo, diventa grande in considerazione dell’amore col quale viene donato; quello che Dio ci fa “non soltanto viene fatto con grande amore, ma è l’Amore stesso che viene donato, perché tutti devono sapere che lo Spirito Santo è l’Amore del Padre e del Figlio…vogliamo dire che Dio ci ha dato la sua divinità nella persona dello Spirito Santo. E di ciò bisogna parlarne poco e credervi molto”. Quest’ultima affermazione, espressa in modo così categorico, senza dubbio è frutto delle convinzioni di Francesco espresse nelle “Controversie” in polemica con i Calvinisti. Proseguendo nella sua esposizione il de Sales richiama la nostra attenzione sul fatto che “lo Spirito fu mandato molto opportunamente sotto forma di lingue di fuoco” (Cfr. At 2,3) e commenta: “La predicazione si opera per mezzo della lingua”, così tutti i Sacramenti, per essere tali e amministrati validamente, hanno bisogno che il ministro pronunci determinate e precise parole. Però bisogna fare bene attenzione che quelle lingue di fuoco, non si trasformino in qualcosa che nulla ha a che vedere con lo Spirito… La lingua, tante volte, è meglio tenerla a freno e soprattutto quando in noi di fa largo la tentazione del giudizio o, peggio ancora della maldicenza…
Oggi la liturgia celebra la memoria di san Barnaba, uomo virtuoso e pieno di Spirito Santo come viene descritto negli Atti degli Apostoli (4,36), che per molto tempo fu compagno di san Paolo. Preghiamo
O Dio, che hai voluto riservare san Barnaba, pieno di fede e di Spirito Santo, per la conversione dei popoli pagani, fa’ che sia annunciato fedelmente con la parola e con le opere il Vangelo di Cristo che egli predicò con indomito coraggio. Amen
Oggi vogliamo chiedere al Signore di non frenare la nostra lingua e il nostro pensiero nel rivolgerci a Lui nella preghiera, ma di dominarla se saremo tentati di farne un uso poco caritatevole.
Buona giornata,
PG&PGR