Carissimi,
continuando in questa Esortazione, Francesco di Sales dice: “Una volta decisi e fortificati per abbracciare la vera pratica delle virtù, ci è necessario il dono del consiglio, per scegliere quelle che ci sono più necessarie secondo la nostra vocazione”. Egli, lo sappiamo bene ormai, è anche un uomo molto pratico e i suoi suggerimenti ci aiutano ad individuare quali siano le scelte che, in modo equilibrato, dobbiamo fare. Già nella Filotea, ci aveva detto che le virtù devono essere accolte e vissute secondo la propria vocazione e la propria posizione. Asseriva infatti che un vescovo non può vivere nella solitudine come fanno i certosini, né un artigiano può passare tutto il giorno in chiesa come il religioso, ecc. Pensate ad un padre o una madre di famiglia: non sarebbe certo opportuno vivere come un frate o una suora trascurando i propri doveri nei confronti della famiglia. Dunque “occorre possedere il dono del consiglio per seguire l’esercizio che il dono della fortezza e del coraggio ci ha fatto iniziare, affinché non inganniamo noi stessi nello scegliere le virtù secondo le nostre inclinazioni e non secondo il bisogno, guardando soltanto all’apparenza e non alla sostanza della vera virtù”. Il dono del consiglio, inoltre, ci aiuta a valutare giustamente le nostre “potenzialità” reali calandole nel pratico delle nostre scelte di vita. Al dono del consiglio, prosegue, “fa seguito quello dell’intelletto che ci fa penetrare i misteri della nostra fede per mezzo delle meditazioni e scegliere le massime della perfezione interiore al fondo dei misteri”. Per “penetrare i misteri della nostra fede” non si intende il volerli comprendere ad ogni costo nella loro interezza in quanto sarebbe presunzione, ma accoglierli umilmente nella nostra vita e chiederci con quale fede li viviamo. Pensiamo, ad esempio ai misteri del Rosario: quando preghiamo meditando il mistero della visita della Vergine Maria alla cugina Elisabetta, quale riflessione suscita in noi questo atto di carità? Non si tratta, quindi, di studio o di speculazione teologica, come quella dei teologi e il Salesio dichiara chiaramente: “una semplice e povera donnicciola sarà in grado di fare meglio dei più eccellenti Dottori che abbiano meno pietà”. Lasciamo dunque ai teologi il compito dell’approfondimento delle tante verità della fede! Noi, nel nostro piccolo, accontentiamoci di impegnarci a credere in esse.
Preghiamo
O Spirito Santo, effondi su di noi abbondantemente i dono del consiglio e dell’intelletto e aiutaci a comprendere quale sia il progetto che il Padre ha su ognuno di noi per impegnarci maggiormente a realizzarlo. Amen
Oggi potremmo chiederci di quale dono abbiamo più bisogno per affrontare i nostri impegni? Chiediamolo al Signore con fiducia.
Buona giornata e buona domenica della Santissima Trinità.
PG&PGR