9 Giugno 2025: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

dopo aver celebrato ieri la Solennità di Pentecoste, iniziamo oggi a leggere una nuova Esortazione di Francesco di Sales: era il 7 giugno 1620, Solennità di Pentecoste… Coincidenza? Forse. Inoltre la nostra Parrocchia ieri ha vissuto anche un altro evento importante: la festa della comunità che, ormai da diversi anni, si tiene la seconda domenica di giugno e che ha il suo momento più importante nella solenne celebrazione dell’Eucarestia presieduta molte volte dal Vescovo di Settore; la festa poi continua per tutta la giornata con attività diverse. Ci piace cogliere questa occasione per ricordare con affetto i nostri ultimi vescovi di settore, pregare per loro e per le loro Diocesi: don Giuseppe Marciante, don Gianpiero Palmieri, don Riccardo Lamba e ultimo, ma solo in linea temporale, don Paolo Ricciardi. Ed ora lasciamo la parola al de Sales: “Celebriamo oggi la festa dei doni e del dono dei doni, che è lo Spirito Santo, che fu mandato dal Padre e dal Figlio sugli Apostoli, sotto forma e figura di lingue di fuoco”. Cerchiamo di immaginare lo stato d’animo di quegli uomini che avevano visto diverse volte il Signore risorto, ma che dopo la sua Ascensione al cielo, si erano ritrovati soli, chiusi nel Cenacolo, per paura dei capi dei Giudei. Ma due cose li sostenevano: la preghiera e la presenza di Maria, la madre di Gesù. Il dono dello Spirito Santo promesso da Gesù li solleva e infonde in loro il coraggio di uscire allo scoperto in forza dei suoi sette doni. Commenta Francesco: “Senza dubbio, fu un dono grandissimo quello che il Padre celeste fece al mondo allorché gli diede il proprio Figlio”, e si chiede: “Se l’Eterno Padre ha tanto amato il mondo da dargli il proprio Figlio, perché non dovrebbe concedergli con quello qualunque altro dono (Cfr. Rom 8,32)?”. Lo Spirito Santo ci colma, infatti, dei suoi santi doni che Francesco elenca e spiega nel Trattato dell’Amor di Dio in questo modo: La Sapienza non è altro che l’amore che assapora, gusta e sperimenta quanto Dio sia amabile e soave; l’Intelletto: non è altro che l’amore attento a considerare la bellezza delle verità di fede; la Scienza al contrario, non è altro che lo stesso amore che ci rende attenti a conoscere noi stessi e le creature; il Consiglio è l’amore che ci rende premurosi, attenti e abili nello scegliere i mezzi adatti a servire santamente Dio; la Fortezza: è l’amore che incoraggia e anima il cuore per attuare ciò che il consiglio ha stabilito di debba fare; la Pietà: è l’amore che addolcisce la fatica e ci fa impegnare nelle opere che piacciono a Dio nostro Padre, sinceramente, piacevolmente e con affetto filiale; il Timore di Dio che non è altro che l’amore in quanto ci fa fuggire ciò che è sgradito alla divina Maestà”. Tali sono i doni che Dio, attraverso lo Spirito d’Amore, mette a nostra disposizione: ci chiede solo di accoglierli e metterli a frutto.

Oggi la liturgia celebra la memoria della Beata Vergine Maria, madre della Chiesa. Preghiamo

Dio, Padre di misericordia, il tuo unico Figlio, morente sulla croce, ha dato a noi come madre nostra la sua stessa madre, la Beata Vergine Maria; fa’ che sorretta dal suo amore, la tua Chiesa, sempre più feconda nello Spirito, esulti per la santità dei suoi figli e riunisca tutti i popoli del mondo in un’unica famiglia. Amen

Oggi vi invitiamo a pregare per i vescovi che hanno guidato il nostro Settore dal 2009 ai nostri giorni: il Signore infonda su di loro, con abbondanza, il suo Spirito di santità e la Vergine Madre interceda sempre per loro. Buona giornata,

PG&PGR