HABEMUS PAPAM! ALLELUIA, ALLELUIA!
Il Collegio Cardinalizio riunito in Conclave, dopo soli due giorni, ha eletto nuovo successore di Pietro, il Cardinale Robert Francis Prevost che si è imposto il nome di Leone (XIV). Lodiamo il Signore e preghiamo per lui: lo Spirito Santo guidi i suoi passi e illumini sempre il suo ministero che è iniziato con l’augurio della pace, lo stesso augurio del Risorto ai suoi discepoli nel Cenacolo. Una particolarità: il Papa Leone XIII è stato colui che, nel 1897, ha approvato definitivamente le Costituzioni della Congregazione degli Oblati di San Francesco di Sales.
Carissimi,
al lungo discorso sull’umiltà e la perseveranza, Francesco di Sales fa seguire alcuni pensieri sull’obbedienza che ha sempre accompagnato la vita del Signore Gesù e quella di Maria, sua Madre: “Il nostro divin Salvatore e la sua santissima Madre hanno sempre accompagnato la loro umiltà con una perfetta obbedienza; obbedienza che ebbe tanto valore sia per l’uno che per l’altra…”.
Per obbedienza alla volontà del Padre e al suo disegno per la salvezza dell’uomo, il Cristo stese le braccia sulla croce e Maria “non oppose alcuna resistenza alla volontà del Padre celeste, ma rimase ferma e costante ai piedi della croce…”. Come sappiamo i Vangeli canonici, fatta eccezione per quello di san Luca, e gli altri Libri del Nuovo Testamento, fanno solo alcuni accenni alla presenza di Maria nella vita pubblica del Figlio, ma è significativo l’episodio delle Nozze di Cana (Gv 2,1-12): in qualche modo Gesù, pur avendo dichiarato che non era ancora giunta la sua ora, “obbedisce” a sua Madre evitando a quei due poveri sposi di fare una figuraccia; Maria, obbediente all’ispirazione divina, come dicono alcuni Padri, “anticipa” l’opera di Gesù invitando i servi (cioè noi), a fare ciò che Egli, ancora oggi, ci invita a fare (Cfr. v.5). Continua il Salesio: “Ancora una volta l’obbedienza si trova ad essere compagna inseparabile dell’umiltà… Non si trovano l’una senza l’altra, poiché è l’umiltà che fa sì che ci sottomettiamo ed obbediamo” e questa “sottomissione ed obbedienza” è valida per tutti, senz’altro nella vita religiosa, ma anche nei diversi ambiti della vita laicale. Proviamo ad immaginare una famiglia dove obbedienza e umiltà sono estranee, o un ambiente di studio o di lavoro dove queste, che dovrebbero essere sinonimo di rispetto, mancano del tutto. Quanto sarebbe migliore la vita di tante persone se si riscoprisse il senso del dovere…! Francesco, per oggi, ci lascia con questo invito: “Accettiamo, dunque, l’esempio che ci danno il Salvatore e la gloriosa Vergine, e impariamo a sottometterci, a renderci pieghevoli, malleabili e facili ad adattarci a tutti con la santa obbedienza e non solo per un determinato tempo o per determinati atti, ma per tutto il tempo della nostra vita”.
Preghiamo
Maria, nostra madre, tu continui ad invitarci a seguire il tuo Figlio, ad ascoltare la sua Parola e fare ciò che Lui vuole. Intercedi per noi affinché non siamo solo ascoltatori della Parola, ma servi credenti che la mettono in pratica. Amen
Ed oggi? Cerchiamo di trovare un po’ di tempo per rileggere qualche breve passo evangelico e cerchiamo di calarlo nella realtà che stiamo vivendo.
Buona giornata,
PG&PGR