19 Maggio 2025: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

proseguendo nella sua esposizione, Francesco di Sales ci fa notare che in quel testamento che Gesù ha “redatto” sulla croce è chiaramente espressa la volontà “di concedere ai peccatori la sua grazia, in virtù della quale, in seguito, potessero giungere alla gloria, nella quale nessuno può entrare senza la grazia e senza i meriti della passione”. Ma non dobbiamo dimenticare che il testamento di Gesù prevede una “clausola” e cioè quella di saper riconoscere i propri errori chiedendo la sua misericordia. E’ ciò che ha fatto uno dei due ladroni crocifissi insieme al Signore: il “buon ladrone” riconosce giusta quella punizione che stava subendo insieme al suo “collega” a causa dei loro misfatti. Commenta il Nostro: “Noi potremmo fare la stessa cosa tutte le volte che incontriamo delle sofferenze”, ma spesso, soggiunge “ci comportiamo come l’altro ladrone, che rimane nella sua ostinazione e continuava a bestemmiare in punto di morte”. Quello dell’impenitenza finale è uno dei sei peccati contro lo Spirito Santo e impedisce alla misericordia di Dio di agire. Al ladrone impenitente sarebbe stato sufficiente un solo piccolo segno di assenso a quanto aveva detto il suo compagno…ma non fu così. Disma, questo è il nome che alcune tradizioni danno al “buon ladrone” non chiese al Signore Gesù di salvarlo da quel meritato supplizio, ma semplicemente di ricordarsi di lui. Tale atto di pentimento e sottomissione provocò la reazione di Gesù: «Oggi sarai con me in paradiso» (Lc 23,43). Sottolinea il Salesio: “L’amore di Nostro Signore per i penitenti è stato sempre molto grande. Poco prima aveva chiesto che ai peccatori venisse concessa la grazia; ora, ai penitenti concede la gloria.” Certamente il peccato ci fa prendere le distanze dal Signore, ma quello che è peggio è il restare inermi, incapaci di prenderne coscienza. Spesso, ai nostri giovani, diciamo che quando il peccato ci fa cadere, la cosa più grave è quella di non trovare, o, peggio, non voler trovare, la forza di aggrapparci alla mano del Signore che vuole risollevarci.

Preghiamo con alcune parole del salmo 50

Pietà di me o Dio, secondo la tua misericordia; nella tua grande bontà cancella il mio peccato. Lavami dal mio peccato…Riconosco la mia colpa…Purificami e sarò più bianco della neve. Amen

Certamente non somigliano al ladrone impenitente, ma senz’altro potremmo fare qualche cosa di più per somigliare all’altro…

Buona giornata,

PG&PGR