13 Giugno 2025: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

il secondo dono dello Spirito Santo che Francesco di Sales prende in esame è quello della pietà. Nell’antica Roma la “pietas” era una sorta di divinità che aiutava a compiere il proprio dovere nei confronti dello Stato, degli dei e della famiglia. In concetto cristiano di “pietà”, invece, concerne l’affetto, il rispetto e l’obbedienza che il credente deve a Dio. Il Nostro la descrive in questo modo: “La pietà non è altro che un timore filiale, che non ci fa guardare a Dio come nostro Giudice, ma come nostro Padre, a quale temiamo di dispiacere e desideriamo di piacere”.

Va da sé che questo desiderio non deve rimanere tale, ma tradursi, con l’intervento dello Spirito, in vita vissuta. Infatti è la Sua azione che informa le nostre opere e trasforma il desiderio e per fare questo interviene col dono della scienza “per mezzo del quale sappiamo che cos’è la virtù e cos’è il vizio, ciò che è gradito a Dio e ciò che gli è sgradito”. Quando si sente parlare di virtù spesso il pensiero va ai grandi santi che le hanno praticate con eccellenza. Ma quelle che il Signore vuole dalla maggior parte di noi sono quelle semplici, quotidiane, alla portata di tutti: Egli non ci chiede mai ciò che è al di fuori delle nostre possibilità. E se talvolta ci chiede qualche “straordinario” interviene col dono della fortezza “poiché non basta avere la volontà di evitare il male e quella di fare il bene, e ancor meno conoscere l’uno e l’altro, se non ci mettiamo all’opera. A questo fine abbiamo assolutamente bisogno della fortezza; ma è necessario che sappiamo in che cosa consiste”. Questo dono non ha nulla a che vedere con quella dei muscoli, delle armi e neanche quella politica o economica. La vera fortezza, afferma l’Oratore, non è quella dei conquistatori della terra, ma quella che, ad esempio, troviamo in san Paolo “il grande conquistatore del cuore degli uomini per sottometterli al proprio Maestro”. In altre parole la fortezza è quel dono che ci permette di vincere noi stessi, le nostre debolezze e le nostre tentazioni “mortificando e tagliando dai nostri spiriti il superfluo…e ci fa mettere in cammino per giungere alla più alta perfezione, senza temere le difficoltà che incontriamo per raggiungerla”.

Oggi celebriamo la memoria di sant’Antonio di Padova, uno dei santi più conosciuti e venerati al mondo e dunque preghiamo:

Dio onnipotente ed eterno, che in sant’Antonio di Padova hai dato al tuo popolo un insigne predicatore e un patrono dei poveri e dei sofferenti, fa’ che per sua intercessione seguiamo gli insegnamenti del Vangelo e sperimentiamo nella prova il soccorso della tua misericordia: Amen.

Forse oggi avremo un particolare bisogno del dono della fortezza per far fronte a qualche difficoltà; con fede chiediamolo allo Spirito Santo e affrontiamola con coraggio.

Buona giornata,

PG&PGR