Carissimi,
certamente la testimonianza che sant’Agostino ci offre nelle “Confessioni” è coraggiosa. Egli non nasconde di aver vissuto, prima della conversione, una vita completamente sbagliata sotto molti punti di vista e Francesco di Sales, dichiarandosi rapito da quella narrazione, dice: “Non si sa che cosa ammirare maggiormente, se la sincerità con la quale parla senza esitazione e senza scrupoli, oppure quello che prova in sé”. Quest’uomo, dopo essersi lasciato conquistare dall’amore di Dio “scopriva dappertutto il gusto del suo Salvatore”, anche nelle cose e nelle azioni più comuni della vita. Ricorderete senz’altro che ieri l’Oratore aveva parlato nuovamente dei due amori, quello affettivo e quello effettivo. Per tanti santi, e Agostino è uno di questi, il passaggio dall’amore affettivo a quello effettivo è stato determinante; infatti, continua il Nostro: “E’ un amore che lavora e non resta ozioso. Affronta fatiche e sofferenze, sopporta ingiurie e calunnie…non si stanca di patire; spinge ad agire in continuazione”. Ci vuole coraggio per fare questo salto di qualità! “Agostino – prosegue – dopo aver assaporato le dolcezze dell’amore affettivo, passa alle azioni di quello effettivo”. Come ricorderete, avevamo detto, a proposito della sua Regola, che, oltre ai chierici, egli ne aveva stilata una anche per una comunità di donne. Scandalo!!! Questo scatenò l’ira dei suoi nemici, ma “le loro calunnie gli offrirono l’occasione di affermare che egli non è l’inventore, ma il propagatore della vita monastica in Africa. Quanto pensate che abbia sofferto quando ha combattuto le eresie dei manichei (prima della conversione era stato uno di loro), dei donatisti ed altri?”. Non c’è da meravigliarsi in quanto ogni innovatore, fondatore o riformatore dei grandi ordini o congregazioni, ha fatto l’esperienza della disapprovazione e, talvolta, della persecuzione. Pensiamo a santa Teresa d’Avila, a san Giovanni della Croce e, in tempi più recenti, a san Giovanni Bosco e tanti altri. E non possiamo certo passare sotto silenzio le reazioni sconsiderate di tanti sedicenti cristiani nei confronti del Concilio Vaticano II e dei grandi e santi papi di cui lo Spirito Santo ci ha fatto dono. A questo punto Francesco non si lascia sfuggire l’occasione per dare una tiratina d’orecchi a quei tanti buoni cristiani che non riescono a “sopportare un’ingiuria, una parola o un’azione imprevista” e non riescono ad andare d’accordo con gli altri. E’ dunque l’amore effettivo che dobbiamo imparare in quanto è l’unico capace di superare gli ostacoli, le gelosie, le invidie e tutto ciò che ci separa dagli altri e da Dio.
Oggi facciamo memoria dei santi Giovanni e Paolo (IV sec.) fratelli di fede, di fatto e nel martirio. Preghiamo
O Dio di bontà, che hai messo nel cuore dell’uomo il germe dell’amore, concedici, per l’intercessione dei santi Giovanni e Paolo, di avere il coraggio di professare la nostra fede in ogni circostanza e soprattutto saper amare anche chi ci fa del male. Amen
E se oggi nel nostro cuore si affaccerà qualche invidia, qualche gelosia o si presenterà qualche contrarietà, ripensiamo a queste parole.
Buona giornata,
PG&PGR