19 giugno 2020: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi tutti,

anche se cade sempre di venerdì (quello successivo alla solennità del Corpus Domini), in giorno civilmente non festivo, oggi la Chiesa celebra la Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù. Forse non tutti sanno che una delle donne sante della Storia della Chiesa alla quale si deve questa devozione, è Santa Margherita Maria Alacoque, suora della Visitazione di Santa Maria, nata in Francia, in quello che oggi è il dipartimento della Saone-Loira, il 22 luglio 1647. All’età di ventiquattro anni, dopo diverse difficoltà, entra alla Visitazione di Paray-le-Monial dove rimarrà fino alla sua morte il 17 ottobre del 1690 e dove riposa il suo corpo. Intendiamoci, la devozione al Sacro Cuore è molto più antica. E’ già presente nel francescanesimo degli inizi e Sant’Antonio, di cui abbiamo celebrato la memoria sabato scorso, in un’omelia fa dire a Gesù: “Ecco il mio cuore dove siete nati, voi fedeli, voi mia Chiesa, come Eva è nata dal costato di Adamo. Vedete come la lancia lo ha aperto, affinché vi fosse aperta la porta del Paradiso che il cherubino di fuoco teneva chiusa”. Ma è verso la fine del XV secolo che la devozione al S. Cuore conosce un’intensa fioritura, soprattutto in Spagna e in Francia. Lo stesso Francesco di Sales la raccomanda caldamente in diverse lettere. Tale devozione, come tante altre, ha resistito anche all’attacco della mentalità giansenista secondo la quale per la salvezza o per la dannazione non servono né meriti né demeriti: Dio ha già deciso chi debba entrare fra gli eletti. La dottrina sulla “predestinazione” di Martin Lutero, attraverso il giansenismo si era diffusa anche nella Chiesa cattolica. “Nulla di più lontano dal contenuto delle rivelazioni fatte dal Signore a Margherita Maria. Il S. Cuore si presenta a lei ardente di amore per gli uomini, pronto a riversare su di loro i tesori della sua misericordia infinita se questi si lasciano riabbracciare dalla tenerezza del Padre (V. Lessi, Margherita Maria Alacoque, Ed. Paoline, 2015). Ma per comprendere meglio la devozione al S. Cuore bisogna risalire al significato biblico del termine “cuore” e tenere ben presente che nella Sacra Scrittura il cuore non è semplicemente “la sede dei sentimenti”, immagine riduttiva della cultura contemporanea, ma il centro costitutivo della persona umana. “Il culto del S. Cuore è pertanto il culto dell’identità profonda di Gesù, vero Dio che si è fatto uomo per la salvezza dei peccatori. Margherita Maria Alacoque è stata lo strumento umano, debole, insignificante agli occhi del mondo, scelto da Dio per ricordare agli uomini che il Cuore di Gesù ha avuto e continua ad avere pietà di noi uomini moderni che, presi dal nostro desiderio di autonomia, rischiano di essere riassorbiti nel nulla” (o.c.).

Questa fiducia nella misericordia infinita del Signore per gli uomini è uno dei punti nevralgici di tutto l’insegnamento del Salesio e della Madre de Chantal: Santa Margherita Maria ne è uno dei frutti più belli ed è a lei che il S. Cuore ha rivelato l’importanza della pratica dei primi venerdì del mese.

Domani la Chiesa ricorderà il Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria volendo mettere in evidenza l’indissolubilità tra il Cuore trafitto del Figlio e quello, anch’esso trafitto, della Madre (Lc 2, 35).

Preghiamo con le parole della Liturgia:

O Padre, che nel Cuore del tuo dilettissimo Figlio ci dai la gioia di celebrare le grandi opere del tuo amore per noi, fa’ che da questa fonte inesauribile attingiamo l’abbondanza dei tuoi doni. Per Cristo nostro Signore. Amen,

Con l’augurio di attingere ai doni che Dio continuamente ci fa, buona giornata,

PG&PGR