9 luglio 2020: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi tutti,

vi sarete certamente accorti che ognuno di noi, o quasi, passa gran parte della propria giornata, potremo dire della stessa nostra vita, a correre e ad agitarci per tantissime cose. Arrivando a sera, il più delle volte, siamo esausti e nervosi con tutti. Certamente, tanti nostri affanni, sono giustificati dal ritmo stesso della vita, ma attenti a non esagerare. Nel Vangelo di Luca (10,38-42), Gesù rimprovera benevolmente Marta tutta indaffarata, probabilmente, a preparare il pranzo, o la cena, per onorare l’amico ospite, mentre Maria, sua sorella, seduta ai piedi del Maestro, ascolta le sue parole. Tante volte, scherzosamente, abbiamo immaginato che anche Marta, dopo il “rimprovero” di Gesù, abbia abbandonato i fornelli per mettersi in ascolto come sua sorella…Ma il pranzo che fine avrà fatto? A parte questa piccola parentesi “fantasiosa”, dobbiamo riconoscere che troppo spesso l’agitazione per le cose materiali potrebbe essere, quanto meno, mitigata. Francesco di Sales, nella IVD dice: “L’agitazione è uno dei mali peggiori che possa colpire l’anima, eccettuato il peccato. Allo stesso modo che le sedizioni e i turbamenti interni di uno Stato lo rovinano completamente e lo rendono incapace di opporre resistenza agli aggressori esterni, così il nostro cuore, quando è turbato e agitato dentro di sé, perde la forza di conservare le virtù che aveva acquistato e, nello stesso tempo, perde anche la capacità di resistere alle tentazioni del nemico, il quale, come dice il proverbio, in tal caso, si impegna a fondo per pescare in acque torbide”.  La similitudine del Salesio ci sembra calzare a pennello. In effetti, capita spesso che i fatti della vita ci mettano in uno stato di “stress” psicologico, tanto da farci perdere il controllo di noi stessi e delle situazioni. Continua il de Sales: “L’agitazione viene dal desiderio di liberarci dal male che ci opprime, ma talvolta lo peggiora – e porta questo esempio – gli uccelli rimangono presi nelle reti e nei lacci, soprattutto perché quando vi si impigliano, si dibattono e si agitano disperatamente per venirne fuori, e così si inviluppano sempre di più”. Dunque il consiglio di Francesco, per far meglio fronte alle difficoltà che, purtroppo, non mancano mai, è quello di “far calmare l’intelletto e la volontà”. Certamente questo suggerimento che ci viene da un uomo esperto delle difficoltà dell’esistenza umana, ci aiuterà a considerare meglio certi eventi e a prendere delle decisioni più lucide e sagge.

Preghiamo:

Signore, quanti affanni, quante corse, quante preoccupazioni occupano il nostro cuore e la nostra mente facendoci perdere di vista il vero bene che Tu vuoi per ognuno di noi. Aiutaci a saper riconoscere, in ogni evento, il segno della Tua presenza e della consolazione che soltanto Tu sai dare. Amen.

Augurandovi una giornata esente dallo “stress”, un caro saluto a tutti,

PG&PGR