12 agosto 2020: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi tutti,

crediamo che Francesco di Sales non si offenderà se, per  breve tempo, sospendiamo  le brevi “meditazioni” tratte dalle sue opere, per dedicarci alla biografia di Santa Giovanna Francesca Fremyot de Chantal di cui oggi ricorre la festa liturgica. D’altronde l’animo di Francesco era talmente unito a quello della Chantal che crediamo sia utile conoscerla un po’ più da vicino. Questo ci impegnerà per qualche giorno e per farlo useremo una breve biografia scritta da don Gianni Ghiglione, salesiano di Don Bosco, edita dalla LDC, nel 2010.

PRIMA PARTE

Giovanna Francesca Frémyot  nasce a Digione il 23 gennaio del 1572 da famiglia nobile: suo padre, Benigno, di lì a qualche anno, diventerà Presidente del Parlamento della Borgogna. I genitori sono cattolici convinti e praticanti; dalla loro unione nascono tre figli: Margherita, Giovanna e Andrea. La mamma muore nel dare alla luce il terzo figlio e Giovanna è ancora troppo piccola per rendersi conto di quanto grave sia stata per lei questa perdita e troverà sostegno e forza nell’amicizia con la sorella maggiore. Riceve l’educazione che di solito veniva data alle ragazze del suo rango: impara a leggere, scrivere, danzare cantare, suonare…e far di conto. L’esempio del padre è la migliore scuola per tutta la famiglia. La sorella maggiore, dopo alcuni anni, sposa il nobile Gian Giacomo di Neufchaize, si trasferisce nei pressi di Poitiers e Giovanna le viene affidata dal Padre. Col tempo l’atmosfera mondana e frivola del castello dei Neufchaize comincia a pesare alla giovane che non vede l’ora di tornare a Digione, anche per porre fine ai tanti corteggiamenti “fastidiosi” di cui era oggetto continuo. Ha vent’anni: è colta, ricca e bella non solo esteriormente, ma anche nel cuore. Ha conservato e maturato una vita interiore fatta di preghiera, di carità e alimentata dai sacramenti della Penitenza e dell’Eucarestia. Lo sposo che il padre ha scelto per lei è il Barone Cristoforo Rabutin de Chantal, ventisette anni, di cui Giovanna s’innamora perdutamente. Si sposano nel dicembre del 1592. Ora Giovanna è la Baronessa de Chantal, la signora del castello di Bourbilly dove trascorrerà nove anni segnati da grande felicità e facendo partecipi quanti l’avvicinavano delle ricchezze umane e spirituali del suo cuore. Giovanna e Cristoforo formano una coppia bellissima e profondamente innamorati l’uno dell’altra anche se lui, uomo d’armi, è spesso lontano da casa per combattere alle dipendenza del re di Francia. La Baronessa, nonostante la giovane età, si rivela “donna di polso” nel governare il castello con saggezza anche dal punto di vista amministrativo. Si alzava presto, non tralasciava la messa nella cappella del castello e poi a cavallo percorreva le sue tenute incontrando i dipendenti e conversando familiarmente con loro. La faticosa giornata si concludeva con la preghiera, cui partecipavano tutte le persone della casa. I poveri che bussano alla porta del castello sono tanti: carestie, pestilenze, passaggi degli eserciti…queste le cause di tanta miseria alla quale Giovanna risponde con grande generosità. Dall’unione tra Giovanna e Cristoforo, che durò nove anni, nacquero vivi quattro figli: un maschio, Celso Benigno, e tre femmine: Maria Amata, Francesca e  Carlotta. La famiglia era felice quando si ritrovava insieme, ma vi erano anche periodi di tristezza e di solitudine quando il marito doveva assentarsi per periodi prolungati e la vita mondana del castello si spegneva dando, però a Francesca, l’occasione di dedicarsi interamente ai figli e alla preghiera. La sua forza era la Messa cui assisteva ogni mattina; la domenica, per dare il buon esempio ai contadini, partecipava a quella del villaggio, insieme a tutta la famiglia e alla numerosa servitù. Questa unione felice fu bruscamente interrotta per la morte di Cristoforo che, tornato in Borgogna con l’intento di lasciare la corte e le armi e dedicarsi interamente alla famiglia, cade gravemente ammalato. Curato amorosamente dalla sua sposa si riprende, ma durante una battuta di caccia, un colpo partito accidentalmente lo ferisce mortalmente; Cristoforo morì lasciando la moglie nella disperazione con quattro figli piccoli.

(continua)

Preghiamo con le parole della liturgia:

O Dio che in Santa Francesca di Chantal hai dato alla Chiesa un luminoso esempio di altissima contemplazione e di fede intrepida, nella vita familiare e monastica, concedi anche a noi di vivere fedelmente la nostra vocazione, perché risplenda nelle nostre opere la tua luce. Amen.

Nel ricordo di Santa Giovanna Francesca, buona giornata a tutti,

PG&PGR