14 dicembre 2020: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

la seconda “nota” della Chiesa è quella della santità. “La Chiesa è santa: è un articolo di fede” afferma il Salesio e giustifica tale affermazione dicendo: “Nostro Signore si è sacrificato per lei, per santificarla (Ef 5,26); è un popolo santo, dice San Pietro (1Pt 2,9); santo è lo Sposo e santa è la Sposa; lei è santa perché dedicata a Dio…E’ santa perché è santo lo Spirito che la vivifica e perché è il corpo mistico di un capo che è Santissimo”. Siamo sicuri che queste affermazioni fanno sorgere in molti alcune domande e vogliamo immaginarne una, quella che più spesso viene espressa quando si parla della santità della Chiesa: come si conciliano i tanti errori della Chiesa nel corso dei secoli, con la sua santità? Domanda più che legittima, ma dovrebbe essere posta in modo più corretto e cioè: perché tanti errori da parte di “uomini di Chiesa”? Questa è la domanda che ci si deve fare! E tra le varie risposte ne prendiamo una, breve e significativa, data da Benedetto XVI nel 2008: “La Chiesa è santa, ma è composta di peccatori”. Non pensiamo, dunque, solo ai grandi errori di uomini che hanno avuto incarichi di responsabilità nella Chiesa, ma anche a noi stessi che ne facciamo parte. Già Sant’Ambrogio, con una famosa espressione, chiamava la Chiesa “casta meretrix”: casta perché è nata da Gesù Cristo, meretrice perché affidata all’uomo fallace e peccatore. Francesco di Sales, sempre nelle Controversie, portando tanti esempi di uomini santi veri testimoni dello spirito evangelico, suggerisce ai Ministri calvinisti che negavano la santità della Chiesa: “Se invece di trarre vantaggio da questi esempi e confortare le vostre menti con la fragranza di un profumo così santo, vi soffermate a quei luoghi in cui la disciplina monastica è stata talmente cancellata e di intatto c’è rimasto solo l’abito, mi costringete a dire che cercate le coache e gli immondezzai, non i giardini e i frutteti…Il Maestro aveva seminato il buon seme, ma il nemico vi ha seminato sopra la zizzania…Giuda non tolse l’onore all’ordine apostolico, né Lucifero a quello angelico”. Per capire bene il concetto di santità della Chiesa bisognerebbe rileggere attentamente la Costituzione Dogmatica del Concilio Vaticano II “Lumen Gentium” (Luce dei popoli) e soprattutto il capitolo quinto dove si parla della vocazione universale alla santità: tema tanto caro a San Francesco di Sales. Va anche sottolineato che in diverse occasioni, soprattutto in questo ultimo ventennio, i Papi hanno chiesto scusa per gli errori della Chiesa. Ci chiediamo: quale altra istituzione, religiosa o civile, ha avuto il coraggio di fare altrettanto? Anche questo, oltre che di umiltà, è segno di santità.

Oggi la Chiesa ricorda San Giovanni della Croce che, insieme a Santa Teresa d’Avila, è stato il grande riformatore dell’Ordine Carmelitano: ingiustamente accusato da alcuni suoi confratelli restii alla riforma dell’Ordine, trascorse nove mesi in carcere tra sofferenze inaudite…ma non perse mai la speranza.

Preghiamo

Signore tu ci chiami ad essere santi come Tu sei santo: allontana da noi la tentazione del potere, la sete di ricchezza, l’ambiguità dell’ipocrisia, la suggestione di ogni male e rendici liberi dal peccato per essere fedeli testimoni della santità della Tua Chiesa. Amen

Oggi vogliamo cercare un’occasione per rendere più visibile, attraverso il nostro operato, la santità alla quale siamo chiamati. Buona giornata,

PG&PGR.