4 dicembre 2020: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

iniziando in questo periodo di Avvento, con alcune “parentesi d’obbligo”, vorremmo dedicare un po’ di tempo al primo volume dell’Opera “omnia” (completa) di San Francesco di Sales, le “Controversie”. Sappiamo bene, vista la mole del materiale, che ci accompagnerà fin oltre l’inizio del nuovo anno…sopportateci. Anche di questo testo abbiamo la traduzione italiana curata da P. Ruggero Balboni e vorremmo sottolineare una “singolare” coincidenza: le Controversie furono pubblicate, per la prima volta, nel 1672, cinquanta anni dopo la morte di Francesco; la traduzione di P. Ruggero, terminata nel gennaio 1992, quando era collaboratore nella Parrocchia di San Massimo a Collegno (TO), fu pubblicata nel marzo 1993, quattro mesi dopo la sua morte. Ambedue opere postume…Strano eh?

Ma cosa sono le “Controversie”? Se ricordate, abbiamo parlato più volte di quei foglietti che il prevosto de Sales, missionario nello Chablais, andava disseminando per controbattere le tesi dei Calvinisti: l’intento dell’uomo di Dio non era tanto quello di confutare e condannare le idee della Riforma Protestante, ma piuttosto quello di far riscoprire alla popolazione di quella regione la genuinità del Vangelo. Ebbene, la raccolta di quei foglietti costituisce quest’opera.

Scrive P. Ruggero nell’introduzione del suo lavoro: “E’ stato molto avventuroso il modo nel quale ci sono pervenuti i fogli delle Controversie. Francesco ne aveva conservato e custodito una copia. Dopo la morte del Santo molti di quei fogli andarono dispersi come reliquie del santo Vescovo, senza che ci si rendesse conto del loro valore, tanto che nel primo Processo canonico per la Beatificazione, tra gli scritti esaminati (di questa opera, n.d.r.), figurava soltanto la lettera ai Signori di Thonon” (i notabili della regione, n.d.r.). Il nipote del Nostro, Charles-Auguste, cercando dei documenti nell’intento di scrivere una biografia dello zio, continua il “grande Vecchio” (ormai sapete che noi, suoi chierichetti divenuti preti, lo chiamavamo affettuosamente così): “Rintracciò qualche foglio che inserì ed analizzò nella sua storia. In seguito ne rintracciò altri e li unì ai primi; ma poi li dimenticò nella biblioteca del castello de la Thuille. Solo nel 1658, divenuto vescovo sulla Cattedra dello zio, ritrovò per caso quei fogli e li fece inserire nel secondo processo di Canonizzazione, che stava per essere chiuso a Roma”. Nel 1662, a quaranta anni dalla sua morte, Francesco fu proclamato beato e tre anni dopo Santo. In quella occasione il Papa Alessandro VII (Fabio Chigi) ebbe in omaggio i fogli delle Controversie. P. Ruggero annota: “Passarono così nella biblioteca della famiglia Chigi e in conseguenza di ciò quei fogli oggi hanno il nome di Codice Chigi. Un’altra parte, meno consistente, si trova nel monastero della Visitazione di Annecy”. Come detto sopra, nel 1672 l’opera vide la luce per la prima volta, ma con diversi errori ed inesattezze. Anche la ristampa del 1821 presentava questi errori. “Fu soltanto in occasione del Concilio Vaticano I (1869-1870) – scrive ancora P. Ruggero – che venne apprezzato pienamente il valore delle Controversie ; l’occasione fu la lettura di una pagina autografa in pieno Concilio, nella quale Francesco chiama il Papa con il titolo di “Confermatore infallibile”. E proprio in quel Concilio fu dichiarata l’Infallibilità del Romano Pontefice…Profezia? Finalmente nel 1892, il benedettino Don H.B. Mackey, incaricato dal Monastero della Visitazione di Annecy di pubblicare le Opere complete di San Francesco di Sales, fece pubblicare, come primo volume, le Controversie, riviste accuratamente secondo il Codice Chigi e i manoscritti di Annecy. “Il testo – conclude il Balboni – veniva così restituito alla sua prima redazione, facilitando la chiara lettura del pensiero del Santo”.

Forse qualcuno si chiederà: come mai tanto interesse per quest’opera? In un tempo in cui la Chiesa cerca di riscoprire la sua indole missionaria, abbiamo ritenuto opportuno darle un po’ di spazio. Anche se meno conosciuta delle altre, è senza dubbio una pietra miliare, un punto di riferimento per chi è convinto che l’essere missionario è compito di ogni cristiano.

Preghiamo

Signore, aiutaci a cogliere l’essenzialità del tuo messaggio d’amore che è il Vangelo. Fa’ che la tua Parola rinnovi la nostra vita e risvegli in noi lo spirito missionario che caratterizza l’opera della Chiesa del Terzo Millennio. Amen.

…e oggi, riscopriamoci tutti, in qualche modo, missionari. Buona giornata,

PG&PGR

N.B. Non ci scusiamo per la lunghezza…il “bello” deve ancora venire J!