8 gennaio 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

“Bisogna far tutto per amore e niente per forza”. E’ forse la frase più conosciuta di Francesco di Sales e che più volte ci è capitato di citare. Ma questo “far tutto per amore” deve scaturire la uno spirito libero che sceglie di agire in questo modo senza alcuna costrizione. In una lettera del 1604 indirizzata alla Baronessa de Chantal, perciò sei anni prima della fondazione della Visitazione di Santa Maria, il Nostro scrive: “Io vi lascio lo spirito di libertà, non quello che esclude l’ubbidienza, poiché questa è libertà della carne, ma quello spirito di libertà che esclude la costrizione, lo scrupolo e la fretta. Se amate molto l’obbedienza e la sottomissione, voglio che, quando vi si presenterà l’occasione di tralasciare i vostri esercizi di pietà per motivi di giustizia o di carità, lo facciate come per obbedienza e che suppliate con l’amore alla pratica che avete tralasciata”. Questa indicazione crediamo fortemente che sia valida anche ai nostri giorni in quanto la carità verso il prossimo deve sempre avere la precedenza, anche sulla stessa preghiera. Continua: “Interrompete un’anima che è attaccata all’esercizio della meditazione e la vedrete uscire indispettita, frettoloso e meravigliata. Un’anima che ha il vero spirito di libertà, uscirà invece col viso spianato e col cuore ben disposto incontro all’importuno che l’ha disturbata, perché, per essa, servire Dio meditando o servirlo sopportando il prossimo, è la stessa cosa: l’una e l’altra cosa sono volontà di Dio, ma in quel momento, l’unica necessaria è quella di sopportare il prossimo”. Spesso, anche a Francesco, capitava di dover agire in questo modo nonostante i suoi molteplici impegni, anzi, talvolta era lui stesso che si riservava l’onere di interventi particolarmente gravosi. “Nel processo di Canonizzazione del Santo, i sacerdoti e i religiosi di Annecy hanno deposto con giuramento che il caritatevole Prelato aveva ingiunto a tutti loro di mandare al suo confessionale tutti i più poveri e miserabili, affinché potesse conoscerli e fare loro del bene, come pure voleva che si mandassero a lui le persone affette da mali schifosi e fetenti, perché, quantunque queste abbiano maggior bisogno di consolazione e sollievo, ordinariamente sono più abbandonate” (A.S. gennaio 1603).

Preghiamo

Signore infondi in noi il Tuo spirito di libertà che ci permetta di essere sempre disponibili verso gli altri; e se qualche volta dobbiamo tralasciare qualcosa di importante per la nostra vita spirituale, accetta quella omissione come preghiera. Amen.

Con lo sforzo di renderci disponibili verso coloro che oggi incontreremo, buona giornata,

PG&PGR