19 febbraio 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

eravamo tentati di saltare la quinta meditazione che San Francesco di Sales ci offre. Perché? Perché tratta di qualcosa che ci riguarda tutti, che spaventa tutti, ma attraverso la quale tutti dovremo passare. Sì, avete capito…stiamo parlando della morte. Poi ci siamo detti che se il Nostro autore ha ritenuto opportuno parlarne proprio nell’ Introduzione alla vita devota, vuol dire che anche questa riflessione ci aiuta ad avvicinarci maggiormente al Signore. Sappiamo benissimo che quello della  morte sarà il momento più solenne di tutta la nostra esistenza, il momento dell’incontro con il Signore nel quale abbiamo creduto, il momento di rivedere tutti i nostri cari che ci hanno preceduto. Ma siamo esseri umani e questo ci sconcerta e, nonostante la nostra fede nella risurrezione, vorremmo sempre una proroga. Ci siamo mai chiesti il perché? Forse ci spaventa la prospettiva della sofferenza, ci rammarica di dover lasciare nel dolore coloro che ci amano, il dubbio di non aver fatto fino in fondo il nostro dovere di cristiani tanto da meritare di partecipare alla sorte dei beati. Il Salesio ci invita a riflettere ora sulla nostra esistenza, sulle nostre opere, quelle buone e quelle meno buone, sulla necessità di guardarci dentro ed andare avanti con animo rinnovato, senza paura, nella speranza che il Signore, che ci ama da sempre, ci accolga presso di sé. Ecco le risoluzioni che ci consiglia: “1. Prega Dio e gettati tra le sue braccia. Signore, in quel giorno terribile, accoglimi sotto la tua protezione; rendimi quel momento felice e favorevole, a costo di rendere tutti gli altri della mia vita tristi e segnati dalla sofferenza; 2. Disprezza il mondo. Giacchè, o mondo, non mi è dato di conoscere l’ora in cui dovrò lasciarti, ho deciso di non legarmi a te. Amici miei, cari colleghi, permettetemi di volervi bene soltanto con un’amicizia santa che possa durare eternamente…3. Voglio prepararmi a quell’ora e prendere le opportune precauzioni per compiere felicemente quel passo; con tutte le mie facoltà voglio mettere ordine della mia coscienza e porre fine a certe manchevolezze”. Conclude questa sezione incoraggiandoci e dice: Ringrazia Dio dei propositi che ti ha dato la forza di concepire; offrili alla sua Maestà; pregalo spesso che ti conceda una morte beata per i meriti di quella del Figlio. Chiedi l’aiuto della Vergine e dei Santi”. Anche di fronte al mistero della morte, dunque, riponiamo la nostra speranza nel Signore che “prendendo su di sé la nostra morte, ci ha liberato dalla morte e sacrificando la sua vita ci ha aperto il passaggio alla vita immortale…e anche se ci rattrista la certezza di dover morire, ci consola la promessa dell’immortalità futura” (dalla Liturgia).

Preghiamo

Signore, quando verrà la nostra ora, accoglici nella Tua bontà perdonando le nostre mancanze di fede, di speranza e di carità. Fin d’ora confidiamo nella Tua misericordia infinita e nel Tuo amore eterno. Amen.

Ed oggi ricordiamoci di pregare, oltre che per i nostri cari e amici defunti, anche per coloro per i quali non prega mai nessuno. Buona giornata,

PG&PGR