17 Marzo 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

siamo sempre alla Seconda Parte della Filotea e nel Sesto capitolo, che San Francesco di Sales dedica agli “Affetti e Propositi”, leggiamo: “La meditazione arricchisce la volontà, che è la parte affettiva della nostra anima, di buoni movimenti, quali l’amore di Dio e del prossimo, il desiderio del Paradiso e della sua gloria, lo zelo per la salvezza delle anime, l’imitazione della vita di Nostro Signore, la pietà per gli altri, l’ammirazione, la gioia, il timore di cadere in disgrazia di Dio, del suo giudizio, dell’inferno, l’odio per il peccato, la fiducia nella bontà e nella misericordia di Dio, la vergogna per i disordini della vita passata: il nostro spirito deve esprimersi ed allargarsi il più possibile in questi affetti.” Lo dicevamo già ieri: spesso la nostra mente si sofferma a ripensare alle cose passate, belle e meno belle, Bisogna tener presente che il bene è sempre riconducibile a Dio; il “meno bene”, quando dipende da noi, ma è riconosciuto, confessato e, dunque, perdonato, è anch’esso riconducibile a Dio che ci accoglie e continua a dirci: “I tuoi peccati sono perdonati. Va’, e non peccare più”. Il pericolo è lasciarci ingannare dalla tentazione che vuol farci credere di non essere in grado di rialzarci per continuare il nostro cammino. In questo “lavoro” il Maligno è specializzato!

Continua il Salesio: “Tuttavia, cara Filotea, non soffermarti troppo sugli affetti generali, ma mutali subito in propositi specifici e dettagliati per correggerti e liberarti dai difetti. Per esempio, la prima Parola che Nostro Signore disse sulla Croce, farà sorgere senz’altro nella tua anima un affetto che ti spingerà all’imitazione, ossia il desiderio di perdonare ed amare i tuoi nemici.” Perdonare ed amare i nemici? Questa sì che è una bella sfida. Mettere da parte il nostro amor proprio e lasciare che lo Spirito di Dio agisca profondamente in noi tanto da farci dire, con Francesco: “Coraggio, allora, d’ora in poi non mi offenderò più di certe parole cattive del tal vicino o della tal vicina, del mio domestico o della mia domestica; e nemmeno di quelle ingiurie sprezzanti che mi sono state rivolte da quell’altro. Al contrario farò questa o quella cosa gentile per conquistarlo, e così per gli altri.” Se ci sforzeremo di agire in questo modo, ci accorgeremo che tutto il malumore che gli altrui atteggiamenti può causarci, pian piano si attenuerà permettendoci di fare un passo avanti e vivere più serenamente.

Preghiamo

Signore, aiutaci a mortificare il nostro amor proprio. Rendici più aperti all’accoglienza dell’altro, più disponibili al perdono, meno arroccati ai nostri giudizi. E anche quando l’altro ci fa un torto, dacci la forza di chiedere perdono per lui. Amen.

Se oggi avremo la “fortuna” di incontrare qualche persona poco gradevole, accogliamola egualmente con gentilezza. Buona giornata,

PG&PGR