29 Marzo 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

dopo aver celebrato ieri, seppur con tante prudenti restrizioni, la Domenica delle Palme, esserci spiritualmente uniti alla folla di Gerusalemme cantando “Osanna al Figlio di Davide, benedetto Colui che viene nel nome del Signore”, ed aver quindi iniziato la Settimana Santa, affrontiamo, in questi primi tre giorni, il XIII capitolo della Filotea che, per la sua estensione, divideremo in più parti. Sospenderemo questi nostri incontri quotidiani, per i comprensibili maggiori impegni pastorali, durante il Triduo Pasquale, per risentirci il martedì dopo Pasqua, rinnovati e “rinfrescati” dalla gioia della Resurrezione. Ed ecco la prima “tranche” del capitolo. Facendo seguito al “Raccoglimento spirituale” di cui abbiamo parlato nei due incontri precedenti, Francesco di Sales suggerisce di affrontare la giornata con frequenti “Aspirazioni, giaculatorie e buoni pensieri”. Non dovrebbe essere difficile, in modo particolare, in questi giorni santi. Dice: “Aspira dunque spesso a Dio, Filotea, con slanci del cuore brevi ma ardenti: canta la sua bellezza, invoca il suo aiuto, gettati in ispirito ai piedi della croce, adora la sua bontà, interrogalo spesso sulla tua salvezza, donagli mille volte al giorno la tua anima, fissa i tuoi occhi interiori sulla sua dolcezza, tendigli la mano come fa un bambino con il papà, perché ti guidi; mettilo sul petto come un profumato mazzolino di fiori, innalzalo nella tua anima come uno stendardo e conduci il tuo cuore in mille modi alla ricerca dell’amore di Dio, e scuotilo perché giunga ad un appassionato e tenero amore per questo Sposo divino.” È tenerissimo il riferimento al bambino che cerca sicurezza nella mano del papà: Gesù ci ha insegnato a chiamare Dio col nome di Padre e ci ha ammonito dicendo: “Se non ritornerete come bambini non entrerete nel Regno dei cieli”(cfr. Mt 18,3). Citando poi la “Lettera a Proba” di Sant’Agostino, assicura che questo “esercizio” dei ricorrenti pensieri verso Dio “non disturba l’andamento della giornata perché può trovare posto tra gli affari e le occupazioni, senza recar loro alcun pregiudizio, poiché, nel raccoglimento spirituale, come in questi slanci interiori, si operano soltanto piccole e brevi interruzioni che non nuocciono a quello che stiamo facendo, ma anzi sono di giovamento.” Ricorrendo ad una delle sue similitudini fa notare che anche un pellegrino, nel suo viaggio, deve fare alcune soste per ritemprare le forze senza, per questo, interrompere il viaggio, ma per “poter proseguire più speditamente”. Quante giaculatorie, quante brevi invocazioni abbiamo imparato da bambini noi che abbiamo qualche anno in più! Indirizzate al Signore, alla Madonna, a qualche santo, all’angelo custode. Il Nostro sottolinea  che tutte sono veramente utili senza, però, legarsi a nessuna, “ma dire interiormente o a voce, quelle che ti suggerirà il cuore sul momento; te ne suggerirà a volontà”. “Vero è – continua – che ci sono massime che possiedono una forza particolare per dare soddisfazione al cuore in questo campo”, non perché, ci permettiamo di aggiungere, siano più valide di altre, ma perché, probabilmente, in quel momento particolare, esprimono meglio i nostri sentimenti. Terminiamo questa prima parte citando il paragone che ci offre il nostro Amico: “Coloro che si amano di un amore umano e naturale, hanno quasi costantemente il pensiero rivolto alla persona amata, il cuore trabocca di amore per lei, la bocca non fa che tesserne le lodi, e quando l’amata è assente manifestano la loro passione con lettere e non c’è albero su cui non lascino inciso il loro amore (magari questo è meglio evitarlo! N.d.r.); allo stesso modo coloro che amano Dio non possono passare un momento senza pensare a Lui, respirare per Lui, tendere a Lui, parlare di Lui, e vorrebbero, se fosse possibile, incidere sul petto di tutti gli uomini il santo nome di Gesù.”

Il pensiero torna indietro nel tempo pensando alle giaculatorie di tante nonnine, recitate, magari, in dialetto o in un latino approssimativo che forse oggi ci fa sorridere. Davanti a Dio, però, avevano un grande valore perché, nella maggior parte dei casi, scaturivano da una grande fede.

Preghiamo

Signore ispiraci preghiere e pensieri degni di Te. Fa’ che attraverso questi piccoli slanci del cuore impariamo a sentirci sempre alla Tua presenza e sempre più bisognosi del Tuo aiuto di Padre. Amen.

Ed oggi, qualche pensiero e invocazione in più. Ne abbiamo senz’altro bisogno. Buona giornata,

PG&PGR

Bollettino PGR

“PGR ESCE OGGI DALL’OSPEDALE. Anche se siamo in Quaresima, credo che il Signore non si arrabbi se dico ALLELUIA!!!”