5 Marzo 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

a conclusione della Prima parte della Filotea (cap. XXIV), San Francesco di Sales ci dice che, per intraprendere in modo appropriato il cammino della vita devota, “occorre liberarsi anche delle cattive inclinazioni”. Qui, dunque, non si parla di peccati, ma di comportamenti dovuti, generalmente, al nostro carattere che, con un po’ di buona volontà, può essere modificato. Pensiamo, ad esempio, al carattere impulsivo, “senza filtri”, del buon San Pietro o a quello “focoso” dei due fratelli Giovanni e Giacomo che meritarono il soprannome di “Boanèrghes” (figli del tuono). Caratteri che, alla scuola del Maestro, sono stati “addomesticati”. Essendo il testo relativamente breve, abbiamo pensato bene di proporvelo integralmente. Buona lettura.

“Ci sono poi in noi altre tendenze naturali le quali, visto che non hanno origine dai nostri peccati personali, e non sono nemmeno veri e propri peccati, né mortali, né veniali, noi le chiamiamo imperfezioni, e i loro atti difetti o mancanze. Santa Paola (con molta probabilità si riferisce a Santa Paola romana, 347-404 d.C.), per esempio, stando al racconto di S. Girolamo, era fortemente portata alla tristezza e ai rimpianti, tanto che in occasione della morte dei figli e del marito, corse il pericolo di morire di dolore: quella era un’imperfezione, non un peccato, giacché era contro il suo gusto e la sua volontà. Alcuni sono per natura loro di spirito leggero, altri burberi, altri ancora incapaci di ascoltare; alcuni sono portati ad indignarsi di tutto, altri a montare in collera, altri ad innamorarsi; se guardiamo bene troviamo pochissima gente che non abbia qualche imperfezione. Ora, benché siano spontanee e naturali, si riesce, con cura e attenzione, a correggerle, o almeno a temperarle, e qualche volta addirittura anche a correggerle e ad eliminarle totalmente: Filotea, io ti dico allora che devi farlo! Se si è trovato il modo di trasformare le mandorle amare in mandorle dolci, semplicemente facendo un’incisione alla base per farne uscire il succo, perché dovrebbe essere impossibile far uscire da noi le tendenze perverse per diventare migliori? Non c’è temperamento al mondo che, per buono che sia, non possa essere reso cattivo dalle cattive abitudini; al contrario, non esiste temperamento così perverso che, con la grazia di Dio in primo luogo, e poi con lo sforzo e l’impegno, non possa essere corretto e migliorato. Per questo ora ti darò dei consigli e ti proporrò esercizi, attraverso i quali, potrai liberare la tua anima dagli affetti pericolosi, dalle imperfezioni e da tutti gli affetti ai peccati veniali; in tal modo renderai sempre più forte la tua coscienza contro il peccato mortale.” Ma per questi consigli dobbiamo aspettare lunedì prossimo. Ci prendiamo, col vostro permesso, un giorno di riposo per gli occhi e la mente.

Preghiamo

Signore tu ci accogli sempre. Anche se il nostro carattere è spesso spigoloso e difficile, ci insegni e ci inviti a correggerci senza mai perdere la pazienza e la speranza di riuscirci;  aiutaci in questo “combattimento” con noi stessi. Amen.

PG&PGR