19 Giugno 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

Francesco di Sales,  citando un versetto della lettera agli Efesini (5,3), dice chiaramente che, su questo argomento, San Paolo: “taglia corto. La fornicazione non deve nemmeno essere nominata tra di voi”. Non sarebbe male rileggere per intero quel passo. A tale proposito, con una delle sue similitudini, commenta: ”Le api evitano nel modo più assoluto di toccare le carogne, ma non basta: fuggono e non riescono nemmeno a sopportare il lezzo che ne emana.” Poi riassume alcuni versetti del Cantico dei Cantici, tratti da diversi capitoli, e aggiunge: “Nel Cantico dei Cantici, la Sposa dalle mani distilla mirra, profumo che preserva dalla corruzione; le sue labbra sono coperte di un nastro rosso, segno del pudore delle sue parole; i suoi occhi assomigliano a quelli di una colomba per la loro purezza; il suo naso è incorruttibile come i cedri del Libano. E’ così l’anima devota deve essere: casta, pura, onesta di mani, di labbra, di orecchie, di occhi e di corpo.”. E’ “impresa” ardua… Il Nostro sottace che anche il grande re Davide (Cfr. 2 Sam 11) e suo figlio Salomone, nonostante tutto, erano caduti nel tranello della sensualità. Gesù, nel Vangelo di San Matteo (5,28), mette in guardia contro l’adulterio anche se solo desiderato.  Per brevità tralasciamo gli altri passi del Nuovo Testamento, e sono tanti, sull’argomento. Passiamo ora alla Patrologia. “A questo proposito – continua il Salesio – ti riporto quello che dice il padre [del deserto] Cassiano, come uscito dalla bocca del grande S. Basilio, che disse un giorno, parlando di se stesso: Non ho mai conosciuto donne eppure non sono vergine.” Ohibò! Il grande San Basilio dice questo di se stesso? Calma, andiamo avanti e tutto sarà più chiaro. Continua: “La castità si può perdere in tanti modi quanti sono i generi di impudicizie e di lascivie, che poi, secondo che sono grandi o piccole, l’indeboliscono, la feriscono, o la fanno morire del tutto.” Certamente, certe “passioncelle leggere….non ledono gravemente la castità; tuttavia la indeboliscono, la rendono malaticcia e offuscano il suo splendore”. Pensando ai nostri giorni e alla situazione morale della società nella quale viviamo, ci rendiamo ben conto che il valore della castità è stato messo “all’angolo”. Basti pensare a quanto leggiamo sui giornali, a tanti programmi televisivi, ai film e, addirittura, a tanti “spot” pubblicitari; sembra di ascoltare un coro che “inneggia” ad un comportamento sessuale libertino! Ma stando a quanto ci dice il de Sales, anche ai suoi tempi, lo abbiamo già sottolineato altrove, una condotta “libera”, soprattutto nella società borghese e nobiliare, non doveva essere rara, altrimenti non ne avrebbe parlato in modo così dettagliato. Continuiamo ad ascoltarlo: “Certe familiarità, certe passioncelle leggere e un po’ sensitive, a voler essere nel giusto, non ledono gravemente la castità; tuttavia la indeboliscono, la rendono malaticcia e offuscano il suo splendore. Ci sono poi altre familiarità e passioni, che non sono soltanto indiscrete, ma viziose; non soltanto leggere, ma disoneste; non soltanto sensitive, ma carnali; la castità da queste ne rimarrà sempre almeno ferita e paralizzata. Ho detto almeno, perché abitualmente muore e scompare del tutto quando le leggerezze e le lascivie danno alla carne il massimo del piacere voluttuoso, perché in tal caso, la castità perisce nel modo più indegno, perverso e infelice che si possa immaginare.” Volendo poi chiarire meglio l’affermazione di San Basilio che abbiamo citato sopra, riprendendo il pensiero Cassiano, spiega: “Cassiano non crede, e io nemmeno, che S. Basilio si riferisca a queste sregolatezze, quando dice di non essere più vergine; penso che si riferisse soltanto ai cattivi pensieri di sensualità che, pur non avendo contaminato il corpo, avevano contaminato il cuore, della cui castità, abitualmente, le anime riservate sono molto gelose.” Dunque anche il solo pensiero (o desiderio) impuro può essere considerato come mancanza di castità? Pensiamo di poter rispondere affermativamente. Non dimentichiamo che nel “Confiteor” chiediamo perdono per “aver molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni”. Ma come, dunque, evitare i pensieri “cattivi” di tutti i tipi? Ad un suo penitente, che spesso si accusava di avere pensieri di questo tipo, San Filippo Neri rispose: «I pensieri cattivi sono come gli uccelli: non puoi impedire che volino sulla tua testa, ma puoi impedire che vi si posino». A lunedì la conclusione di questo “scottante” argomento.

Preghiamo:

Signore, la tentazione è sempre in agguato e anche i grandi santi non ne sono stati esenti. Abbiamo bisogno del tuo aiuto per superarla e non lasciarci vincere dalle suggestioni ingannatrici del maligno. Amen

Ed oggi, guardando il cielo, facciamo maggiore attenzione alle cornacchie e altri…”volatili”. Buona giornata,

PG&PGR