12 Luglio 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

dopo averci saggiamente messi in guardia su ciò che deturpa l’amore e l’amicizia, San Francesco di Sales passa a considerare quella che, nel capitolo XIX che iniziamo oggi, chiama “Le vere amicizie”. Esordisce, quasi come una premessa, con l’invito ad amare tutti “con un grande amore di carità” suggerendo, però, a Filotea, dunque ad ognuno di noi, di legarsi: “ con un rapporto di amicizia soltanto con coloro che possono operare con te uno scambio di cose virtuose. Più le virtù saranno valide, più l’amicizia sarà perfetta.”. L’amicizia può avere origine in modi diversi, come dicono le parole di una bella canzone, scritta da Herbert Pagani agli inizia degli anni ’70: «Nasce con un pugno dato per antipatia, nasce al capezzale di una lunga malattia, nasce al bar o sotto il fuoco dell’artiglieria…» Sotto il profilo anche unicamente umano le opportunità che possono dare il “la” ad una amicizia vera e duratura, sono svariate e il Signore si serve anche di queste. Francesco va oltre, quasi a voler fare una sorta di scala di valori: “Se lo scambio avviene nel campo delle scienze, la tua amicizia sarà, senza dubbio, molto lodevole; più ancora se il campo sarà quello delle virtù, come la prudenza, la discrezione, la fortezza, la giustizia.” Ma, come cantava un altro brano musicale di fine anni ’80 “si può dare e fare di più”. Dice infatti il Nostro: “Se questo scambio avverrà nel campo della carità, della devozione, della perfezione cristiana, allora sì, che si tratterà di un’amicizia perfetta. Sarà ottima perché viene da Dio, ottima perché tende a Dio, ottima perché il suo legame è Dio, ottima perché sarà eterna in Dio.” Ci rincuora il pensare che un sentimento, che tante volte viene considerato di sola origine umana, possa, in effetti, trovare in Dio la sua fonte, avere Lui come collante e a Lui tendere come fine. Avrete senz’altro notato che in queste due ultime citazioni si parla di “scambio” e la risposta a chi si potrebbe chiedere quale differenza c’è tra amore e amicizia, potrebbe essere che il primo può essere unilaterale, amare senza essere riamati; l’amicizia, invece, non può esulare dalla reciprocità fino a divenire “un solo spirito”. A questo vuole arrivare il de Sales quando dice: “E’ bello poter amare sulla terra come si ama in cielo, e imparare a volersi bene in questo mondo come faremo eternamente nell’altro. Non parlo qui del semplice amore di carità, perché quello dobbiamo averlo per tutti gli uomini; parlo dell’amicizia spirituale, nell’ambito della quale, due, tre o più persone si scambiano la devozione, gli affetti spirituali e diventano realmente un solo spirito.” Poi, citando l’inizio del Salmo 133 continua: “A ragione quelle anime felici possono cantare: Com’è bello e piacevole per i fratelli abitare insieme. Ed è vero, perché il delizioso balsamo della devozione si effonde da un cuore all’altro con una comunicazione ininterrotta, di modo che si può veramente dire che Dio ha effuso la sua benedizione e la sua vita su simile amicizia per i secoli dei secoli.” Vi sembra esagerato? A noi no, soprattutto se non ci fermiamo a considerare solo ciò che avviene per “quelle anime felici” che sono già entrate nella gloria di Dio. Domandiamoci: la vita che viviamo al presente non deve forse ispirarsi a quella futura?

Preghiamo

Signore, nelle buone cose terrene ci fai assaporare quelle eterne. Conserva noi e i nostri amici nel Tuo amore e fa’ che la nostra amicizia sia in continua crescita . Amen

Magari oggi potremmo allungare lo sguardo anche verso i…nemici. Buona giornata,

PG&PGR