27 Settembre 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

oggi iniziamo un nuovo lungo capitolo, il XXXVIII, al quale San Francesco di Sales dà il titolo di “Consigli per gli sposati” e che divideremo in diverse sezioni. Chiediamo perciò venia a coloro che non lo sono o non lo sono ancora. Crediamo, comunque, che possa essere interessante per tutti. Iniziamo leggendo che cosa dice il Catechismo della Chiesa Cattolica sul matrimonio: “Il patto matrimoniale con cui l’uomo e la donna stabiliscono tra loro la comunità di tutta la vita, per sua natura ordinata al bene dei coniugi e alla procreazione e educazione della prole, tra i battezzati è stato elevato da Cristo Signore alla dignità di sacramento”. Ed essendo tale è un “segno sensibile ed efficace della Grazia”. Francesco esordisce citando le parole di San Paolo (Ef 5,32) unite a quelle della Lettera agli Ebrei (13,4): “Il Matrimonio è un grande Sacramento, lo dico in Gesù Cristo e nella sua Chiesa; e deve essere onorato da tutti, in tutti e nella sua totalità, ossia in tutte le sue componenti. Da tutti, perché anche le nubili devono onorarlo con umiltà; in tutti, perché è ugualmente santo tra i poveri e tra i ricchi; nella sua totalità, perché la sua origine, il suo fine, i suoi vantaggi, la sua forma e la sua materia sono santi.” Il de Sales sottolinea questa totalità in quanto all’origine che è divina, al fine cioè il bene dei coniugi e la trasmissione della vita, la forma e la materia elementi essenziali del sacramento. Inoltre lo indica come  “vivaio del cristianesimo, che popola la terra di fedeli per completare il numero degli eletti in cielo; ne consegue che la difesa del bene del Matrimonio è molto importante per la società perché è l’origine e la sorgente di tutti i ruscelli che le danno vita.” Citando poi le nozze di Cana (Gv 2,1-12) esclama: “Piacesse a Dio che il suo amatissimo Figlio fosse invitato a tutte le nozze come lo fu a quelle di Cana! Il vino della gioia e della benedizione non mancherebbe mai”, ma si vede poi costretto a fare un’amara considerazione: “e invece ce n’è appena un po’ per cominciare: il motivo è che è stato invitato Adone al posto di Nostro Signore e Venere al posto di Maria Santissima.”  Dopo un riferimento all’episodio del libro della Genesi (30,25-43) nel quale si racconta come Giacobbe, astutamente con uno stratagemma, riesce a strappare a Labano, che voleva “imbrogliarlo”, le pecore migliori del suo gregge, afferma: “Similmente chi vuole che il matrimonio sia felice, durante le nozze deve pensare alla santità e alla dignità di questo Sacramento”. Purtroppo, soprattutto oggi, capita raramente che la “partecipazione di nozze” venga recapitata anche a Nostro Signore…Il più delle volte anche la maggior parte di coloro che chiedono di sposarsi in chiesa (e sono veramente pochi!), hanno ben altri pensieri per la testa. Commenta il Nostro: “Se poi invece di pensare alla santità ci si lascia andare a mille distrazioni, a feste, a banchetti e a chiacchiere e tutto finisce lì, nessuna meraviglia che i risultati siano poi diversi da quelli attesi.”

Preghiamo con le parole della Liturgia nuziale

O Dio, che in questo grande sacramento hai consacrato il patto coniugale, per rivelare nell’unione degli sposi il mistero di Cristo e della Chiesa, concedi ai tuoi figli di esprimere nella vita il dono che ricevono nella fede.

Ed oggi una preghiera speciale per tutti coloro che hanno celebrato questo sacramento. Buona giornata,

PG&PGR