14 Dicembre 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

concludendo questo capitolo, e con esso la Quarta parte di Filotea, Francesco di Sales ci invita a  riflettere su quanto ci ha detto: “Se rifletti agli insegnamenti che ti ho dato, aumenterai di molto la tua perfezione continuando l’esercizio della devozione anche in mezzo alle afflizioni interiori, sulle quali non voglio chiudere il discorso senza dire ancora una parola”. Anche le indisposizioni del corpo, ci avvisa, possono avere delle ripercussioni sul nostro spirito provocando periodi di infecondità spirituale ed è per questo che dobbiamo sempre fare i conti con le nostre reali possibilità, tanto fisiche, quanto spirituali e non chiedere a a noi stessi sforzi inadeguati: “ Qualche volta, la nausea, la sterilità e l’aridità provengono da indisposizioni fisiche; il che può capitare per le veglie eccessive, per le fatiche e i digiuni che ci ammazzano di stanchezza, ci intontiscono, ci fiaccano e ci gravano anche di altre infermità. E’ vero che dipendono dal corpo, ma coinvolgono anche lo spirito, per lo stretto legame che li unisce. In tali circostanze, bisogna ricordarsi di fare sempre molti atti di virtù con la punta dello spirito e la volontà superiore”. Per spiegare meglio questo complesso concetto, il Nostro torna a citare il Cantico dei Cantici (5,2): “Anche se tutta la nostra anima sembra dormire ed essere presa dal sopore e dalla stanchezza, non è per questo che gli atti del nostro spirito saranno meno graditi a Dio; in quei momenti possiamo dire come la Sposa: Dormo, ma il mio cuore veglia; e, come ho già detto, se è indubitabile che in tali circostanze c’è meno soddisfazione, è sicuro però che c’è più merito e virtù. In tali situazioni il rimedio è di rinvigorire il corpo con qualche opportuno trattamento e qualche distrazione”. Abbiamo veramente bisogno anche di questo! Abbiamo il coraggio di accettare anche la “stanchezza” spirituale perché sarebbe veramente sciocco pensare che il Signore gradisca di meno la nostra testimonianza quando il cuore si fa pesante. Siamo esseri umani, con tutte le nostre debolezze spirituali e fisiche ed è importante imparare ad accettarle: Gesù ha invitato i Dodici, di ritorno dalla loro prima missione, a riposarsi un po’ per riprendere le forze (Cfr. Mc 6,31) e Francesco di Assisi “comandava ai suoi frati di essere moderati nel lavoro, in modo da non fiaccare il fervore dello spirito”. Il de Sales continua su questo argomento citando l’esperienza del “poverello di Assisi” narrata da Bartolomeo da Pisa: “Questo glorioso Padre, una volta fu preso e agitato da una malinconia di spirito così profonda tanto che non poteva impedirsi di tradirlo nel comportamento. Non riusciva più a conversare con i suoi religiosi e, se se ne allontanava, era peggio. L’astinenza e la macerazione della carne lo opprimevano, l’orazione non gli dava più alcun sollievo. Rimase in quello stato due anni, tanto che sembrava che Dio lo avesse completamente abbandonato. Alla fine, dopo aver umilmente sopportato quella rude tempesta, il Salvatore gli ridiede in un attimo tutta la sua beata serenità”. Senz’altro ricorderete il titolo generale della Quarta parte: “Consigli contro le tentazioni” e quella di spaventarci di fronte ai periodi di aridità e sterilità spirituale è una vera e propria tentazione; Francesco di Sales, per metterci in guardia contro di esse e incoraggiarci, conclude ricordandoci che “i più grandi servi di Dio sono soggetti a queste burrasche; e noi piccoli tra tutti, non dobbiamo meravigliarci se qualche cosetta capita anche a noi”. Perciò, carissimi, vicini e lontani, coraggio e… andiamo avanti!

Preghiamo

Infondi in noi, Signore, la stessa forza d’animo e la stessa costanza che hanno guidato tanti nostri fratelli e sorelle anche nei momenti oscuri della loro esistenza; il Tuo Spirito soffi su di noi come ha fatto con loro. Amen

Ed oggi apriamoci maggiormente al soffio dello Spirito. Buona giornata,

PG&PGR