Carissimi,
sabato ci siamo lasciati con la volontà di approfondire in che modo la vita dei santi può essere un richiamo per tutti noi. Il consiglio del Papa era quello di considerare ciò che, nella vita e nella testimonianza di questi fratelli e sorelle, riflette “qualcosa di Gesù Cristo” senza lasciarci fuorviare da qualche eventuale loro mancanza. Ormai lo sappiamo bene che tanti santi e sante hanno dovuto lottare con i fantasmi del loro passato e con i loro difetti affinché lo Spirito di Dio potesse operare in loro una trasformazione profonda. Rivolgendosi ad ognuno di noi, dice chiaramente: “Questo è un forte richiamo per tutti noi. Anche tu hai bisogno di concepire la totalità della tua vita come una missione”. Quando si parla di Chiesa missionaria, infatti, non si deve pensare solo ai tanti missionari e missionarie “in senso tecnico” cioè quelli che partono verso paesi lontani per portare la Parola del Signore a chi la ignora. Missionario è ogni cristiano che accetta l’impegno della testimonianza (missione) qualunque sia la sua condizione, il suo lavoro, l’ambiente familiare, la sua comunità religiosa o ecclesiale. Per fare questo, però, è necessario mettersi in ascolto e il Santo Padre ci invita e, quasi ci provoca, dicendo: “Prova a farlo ascoltando Dio nella preghiera e riconoscendo i segni che Egli ti offre. Chiedi sempre allo Spirito che cosa Gesù si attende da te in ogni momento della tua esistenza e in ogni scelta che devi fare, per discernere il posto che ciò occupa nella tua missione”. La preghiera fatta bene è sempre il punto di partenza per capire che cosa, effettivamente, il Signore si aspetta da noi, non con una richiesta formale, magari una “raccomandata, una telefonata o una e-mail. Tutto questo c’è già stato al momento del nostro battesimo. E’ vero, eravamo molto piccoli ma ora, cresciuti, abbiamo la possibilità di discernere e comprendere la volontà di Dio, il suo disegno su di noi. La frase che conclude questo numero, ancora una volta, chiama in causa la nostra libertà: “E permettigli di plasmare in te quel mistero personale che possa riflettere Gesù Cristo nel mondo di oggi”.[23] Francesco, papa, si fa poi intercessore per ognuno di noi e continua: “Voglia il Cielo che tu possa riconoscere qual è quella parola, quel messaggio di Gesù che Dio desidera dire al mondo con la tua vita. Lasciati trasformare, lasciati rinnovare dallo Spirito, affinché ciò sia possibile, e così la tua preziosa missione non andrà perduta. Il Signore la porterà a compimento anche in mezzo ai tuoi errori e ai tuoi momenti negativi, purché tu non abbandoni la via dell’amore e rimanga sempre aperto alla sua azione soprannaturale che purifica e illumina”.[24] Lasciamoci, dunque, plasmare, trasformare, rinnovare e convertire dallo Spirito di Dio nella convinzione che la missione di ognuno di noi ha un significato profondo ed è preziosa agli occhi del Signore. E quando avvertiremo un po’ di stanchezza, quando commetteremo qualche errore (e chi non ne fa!?), quando ci troveremo ad affrontare momenti difficili o negativi, continuiamo a fidarci di Dio; sarà Lui a portare a compimento l’opera che ha iniziato in noi. Ma non è forse quello che San Francesco di Sales chiedeva a Filotea?
Preghiamo
Aiutaci, Signore, a scoprire il modo migliore per rispondere alla nostra vocazione. Tu, che ci conosci nel profondo, perdona, guida, correggi, sorreggi e illumina ognuno di noi. Amen
Ed oggi facciamo un piccolo sforzo per essere sempre più fedeli alla nostra missione di donne e uomini amati dal Signore. Buona giornata,
PG&PGR