25 Febbraio 2022: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

tutto quanto detto nel numero precedente, circa il vivere in modo evangelico la propria donazione, ci invita ad un maggior apprezzamento dei “momenti di quiete, solitudine e silenzio davanti a Dio… le continue novità degli strumenti tecnologici, l’attrattiva dei viaggi, le innumerevoli offerte di consumo, a volte non lasciano spazi vuoti in cui risuoni la voce di Dio.”. E del metterci in ascolto della Sua voce ne abbiamo un infinito bisogno. Ci incoraggia, ci guida, ci illumina, ci sorregge nei momenti difficili. Quante voci, spesso discordanti, ascoltiamo su questo e su quell’aspetto della vita, in campo sociale, politico, sanitario, anche religioso!  Continua il Papa: “Tutto si riempie di parole, di piaceri epidermici e di rumori ad una velocità sempre crescente. Lì non regna la gioia ma l’insoddisfazione di chi non sa per che cosa vive”. Quanta confusione nelle nostre menti! Abbiamo l’assoluta necessità  di fermarci, di riflettere, di riappropriarci di momenti di calma, di tranquillità, di riposo mentale e fisico, di ascolto di Dio che vuole parlarci, ma che fa fatica a trovare in noi un po’ di spazio: “Come dunque non riconoscere che abbiamo bisogno di fermare questa corsa febbrile per recuperare uno spazio personale, a volte doloroso ma sempre fecondo, in cui si intavola il dialogo sincero con Dio?” Spesso anche noi preti e suore non sappiamo trovare il tempo per fermarci un po’ di più a “parlare con Dio”. La preghiera dell’Ufficio Divino e la stessa celebrazione dell’Eucarestia, fanno fatica a farsi largo tra le tante occupazioni, senz’altro utili, ma che rischiano di monopolizzare i nostri pensieri! Continua il Pontefice: “In qualche momento dovremo guardare in faccia la verità di noi stessi, per lasciarla invadere dal Signore”. Questo è certamente valido per noi “addetti ai lavori”, ma anche per tutti coloro che sono impegnati in qualche modo nell’opera di evangelizzazione nei vari ambienti. Ma lasciarci “invadere” dal Signore, a volte, trova da parte nostra resistenza. Infatti, continua il Papa citando un brano tratto dal libro “Le confessioni di Pietro” di Carlo Maria Martini: ”Non sempre si ottiene questo se uno «non viene a trovarsi sull’orlo dell’abisso, della tentazione più grave, sulla scogliera dell’abbandono, sulla cima solitaria dove si ha l’impressione di rimanere totalmente soli». In questo modo troviamo le grandi motivazioni che ci spingono a vivere fino in fondo i nostri compiti”.[29] Leggendo il Vangelo tante volte ci imbattiamo in quei brani in cui si dice che il Signore si appartava in solitudine per pregare il Padre e dialogare con Lui. Se anche il Cristo ha avuto bisogno di questi momenti di intimità con Dio, a maggior ragione dovremmo farlo noi per crescere nella fede ed essere dei cristiani credibili.

Preghiamo

Signore sollecita in noi la volontà di cercare e trovare sempre il tempo per dedicarci a stare in Tua compagnia, senza fretta, senza apprensione, senza scuse, senza guardare l’orologio, per ascoltare ciò che vuoi dirci. Amen

Ed oggi, qualche minuto in più per dialogare con Dio. Buona giornata,

PG&PGR