3 Febbraio 2022: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

prima di affrontare il testo della “Gaudete et exsultate”, crediamo siano opportune alcune brevi note. Una “Esortazione apostolica”, pur non avendo l’importanza di una “Costituzione apostolica” o di una “Enciclica”, è un documento ufficiale attraverso il quale il Sommo Pontefice esorta la Chiesa intera, Clero. Religiosi e Laici, a prendere maggiore coscienza della propria vocazione. L’esortazione apostolica sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo, come tutti i documenti della Sede Apostolica, prende il titolo dalle parole (evidentemente nella lingua ufficiale della Chiesa, cioè il latino), con cui inizia: Gaudete et exsultate (Rallegratevi ed esultate) e la indicheremo sempre con la sigla ufficiale GE. Il documento che ci apprestiamo a leggere insieme è stato promulgato il 19 marzo 2018, nella Solennità di San Giuseppe, patrono della Chiesa universale e si articola in cinque capitoli suddivisi in “numeri” (che indicheremo tra parentesi quadra) raggruppati per argomento. Ed ora, ingraniamo la marcia e partiamo. Da dove? Dal titolo evidentemente: Rallegratevi ed esultate. Ci siamo guardati attorno e ci siamo chiesti: Ma di che cosa dobbiamo rallegrarci ed esultare? Se ci fermiamo ad una analisi veloce sulla società nella quale viviamo, sul nostro paese, sul mondo e, per tanti aspetti, sulla nostra stessa vita, ci rendiamo conto che c’è ben poco per rallegrarsi ed esultare. Se poi risaliamo all’origine evangelica di queste parole (Mt 5,12) e leggiamo anche il versetto che le precede “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia”, la cosa si complica ulteriormente. Ma, volenti o nolenti, queste sono le parole del Signore Gesù che inserite nel contesto delle Beatitudini (Mt 5,3-10) si pongono come una sfida, un paradosso, in contrapposizione alla mentalità mondana che “bolla” come disgraziati coloro che il Cristo dichiara beati. Quale è dunque la nostra posizione? Allearci alla visione materialistica che il mondo ci offre o a quella cristologica? Se vogliamo fermarci alla prima è inutile andare avanti: troveremo sempre qualche scusa per giustificare il nostro disimpegno e quindi meglio volgere la nostra attenzione ad altro mettendo da parte il vangelo, il nostro cristianesimo, tutto ciò che San Francesco di Sales ci ha detto nei dodici mesi scorsi… Ma se vogliamo sforzarci di capire che siamo stati creati per qualcosa di grande, da un Dio che ci vuole santi come Lui è santo e siamo stati salvati dal mistero della croce di Cristo, allora…beh, le cose cambiano ed andiamo avanti, con l’aiuto di Dio!

Preghiamo

Signore Gesù che hai proclamato beati tutti coloro che accolgono la volontà di Dio anche quando comporta la sofferenza, apri il nostro cuore e rendilo docile alla Tua Parola. Amen

Ed oggi? Perché non desiderare con tutto il cuore di entrare nella schiera dei beati? Buona giornata,

PG&PGR