1 Dicembre 2022: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

col mese di dicembre iniziamo anche un nuovo capitolo dal titolo “In che modo l’amore eterno di Dio per noi, previene i nostri cuori con la sua ispirazione affinché lo amiamo”. Dio, desiderando essere amato dagli uomini e ben conoscendo i nostri limiti, “gioca di anticipo” spinto dalla sua infinita misericordia. Il Salesio, citando il profeta Geremia (31,3-4) che parla della “pietà e misericordia” di Dio verso Israele, applicando tali parole al “Nuovo Israele”, cioè la Chiesa, dice: “Dio promette che il Salvatore, venendo in questo mondo, fonderà un nuovo regno nella sua Chiesa, che sarà la sua Sposa vergine e la vera Israelita spirituale…Se il Padre non ci avesse attirato, non saremmo mai giunti al Figlio nostro Salvatore, né, di conseguenza, alla salvezza”. Come ci siamo trovati a dire tante volte è sempre Dio a fare il primo passo verso l’uomo ed è sempre Lui, che attraverso il Figlio, mette nelle nostre mani la possibilità della salvezza. Abbandonando, per questa volta, l’amico Plinio, il Nostro, facendo riferimento alla “Storia degli animali” di Aristotele nella quale il grande filosofo greco parla degli uccelli “apodi”, detti così perché hanno delle zampe quasi inesistenti e per questo, posandosi a terra per nutrirsi, non riescono poi a riprendere il volo se non aiutati dal vento,  afferma che noi uomini siamo simili a questi volatili “perché se ci capita di lasciare l’aria del santo amore divino per toccare terra e attaccarci alle creature, cosa che facciamo tutte le volte che offendiamo Dio, moriamo realmente”. Evidentemente l’Autore non intende “condannare” l’amore per le creature, ma metterci in guardia da quegli amori che portano a mettere da parte quello per il Creatore. Anche in questo caso la misericordia di Dio non ci abbandona e, come il vento ridà la possibilità agli apidi di tornare a librarsi nel cielo, così per aiutare anche noi a riprendere il volo “manda il vento favorevole della santa ispirazione che, scendendo con dolce violenza nei nostri cuori, li prende e li muove, elevando i nostri pensieri e spingendo i nostri affetti nell’aria dell’amore divino”. D’altronde, se Dio è bontà infinita, come potrebbe non offrire a noi peccatori questa possibilità? Quello che ci chiede in cambio è la disponibilità a lasciare spazio alla sua “santa ispirazione” e cioè al suo continuo invito all’amore.

Preghiamo con le parole della liturgia odierna, giovedì della prima settimana di Avvento

Risveglia la tua potenza, o Signore, e con grande forza vieni in nostro soccorso, perché la tua grazia vinca le resistenze dei nostri peccati e affretti il momento della salvezza. Amen

Anche se in certi momenti ci sentiamo “apodi”, non perdiamo la speranza, ma permettiamo al “vento della misericordia” d Dio di risollevarci. Buona giornata,

PG&PGR