8 Marzo 2023: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

proseguiamo il discorso interrotto ieri aggiungendo che, finché siamo su questa terra possiamo essere tentati di pensare che tanti eventi di cui ignoriamo le cause, accadano senza una ragione. Francesco di Sales “sposa” ciò che dice in proposito San Gregorio Nazianzeno: “Dobbiamo credere che, come Dio è autore e Padre di tutte le cose, così pure ne abbia cura per mezzo della sua provvidenza che abbraccia tutto il complesso delle creature, e, soprattutto, dobbiamo credere che si occupi delle nostre cose”. Se ricordate bene, Gesù, invitando i suoi ad avere fiducia nella Provvidenza divina, dice che se il Padre nutre gli uccelli del cielo e veste i gigli del campo, certamente non farà mancare a noi suoi figli l’aiuto di cui abbiamo bisogno (Cfr. Mt 6,25-34). Continua Francesco/Gregorio: “Anche se la nostra vita è agitata da tante avversità e situazioni difficili le cui ragioni ci sfuggono…possiamo ammirare la suprema ragione di Dio che sorpassa ogni cosa”. Generalmente, ci viene fatto notare, che non si dà molta considerazione ad una cosa che può essere conosciuta facilmente, mentre “ciò che sorpassa la cima del nostro spirito, più è difficile alla nostra comprensione e più attira la nostra ammirazione”. In effetti non è forse vero che l’uomo è più attratto dallo “straordinario” che dalle cose ordinarie? Non sempre questo è un bene quando si tratta di cose terrene; ben diverso è quando ci si riferisce a Dio e alla sua Provvidenza: “Senza dubbio, le ragioni della provvidenza celeste sarebbero ben poca cosa se i nostri piccoli intelletti le potessero comprendere; sarebbero meno amabili nella loro dolcezza e meno ammirabili nella loro maestà, se fossero meno lontane dalla nostra comprensione”. I dogmi della fede che la Chiesa ci chiede di professare ne sono la dimostrazione. Ma quella di voler comprendere, sempre e comunque, il pensiero di Dio, è una tentazione che viene da lontano, da molto lontano…Chiedetelo ad Adamo ed Eva! Forse non abbiamo mai riflettuto abbastanza sulla ricchezza dei doni che Dio mette a nostra disposizione per la nostra salvezza: Egli sa di che cosa abbiamo bisogno. Avviandosi a concludere questo capitolo, il Nostro desidera metterci in guardia dicendo che “non dobbiamo mai permettere ai nostri spiriti di svolazzare intorno ai giudizi divini per curiosità, perché come piccole farfalle ci bruceremmo le ali e periremmo in quel sacro fuoco”. I giudizi di Dio, le sue vie, sono imperscrutabili e “le vie e i mezzi per i quali li attua e li porta a termine non possono essere percepiti e conosciuti e, per quanto siamo intelligenti, perdiamo il filo e la traccia ad ogni momento”. No, non è certamente conveniente essere troppo curiosi, soprattutto nelle cose di Dio ma, siamone certi, il suo agire, anche se tante volte non lo comprendiamo, è sempre volto al nostro bene. Perciò, conclude Francesco: “Camminiamo in pace, Teotimo, lungo la strada del santo amore, perché chi possederà l’amore divino al momento della morte, dopo la morte godrà eternamente dell’amore”. Grazie Francesco per questo incoraggiamento.

Preghiamo

Custodisci, o Padre, la tua famiglia nell’impegno delle buone opere; confortala con il tuo aiuto nel cammino della vita e guidala al possesso dei beni eterni. Amen

Per un momento, pensiamo oggi ai tanti benefici che, già in questa vita, il Signore ci ha concesso. Buona giornata,

PG&PGR