9 Marzo 2023: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

cominciamo con una domanda un po’ imbarazzante: si può perdere completamente la carità, cioè l’amore per Dio? Nel capitolo nono Francesco di Sales ci parla “Di una certa rimanenza d’amore che perdura spesso nell’anima che ha perso la santa carità”. E per spiegarsi meglio ci invita a considerare l’esperienza di chi si trova ad assistere un malato terminale in quegli  ultimi aneliti di vita che precedono il momento del “trapasso”. Infatti, con molto tatto, vista la delicatezza dell’argomento, dice che “indubbiamente, la vita di un uomo che, esaurito, va pian piano spegnendosi in un letto, non si può quasi più chiamare vita, poiché, pur essendo in vita, presenta tali sintomi di morte da non potersi dire se sia una morte ancora vivente o una vita morente”. Nonostante ciò, fino all’ultimo momento, la vita è presente. Allo stesso modo lo stato di un’anima può regredire sempre più “ritirandosi dall’amore divino progressivamente”. Le cause possono essere diverse, motivi “interni” o “esterni”, ma quella più comune è da imputare al peccato grave che ci separa, seppur non in modo definitivo (almeno si spera!) dall’amore di Dio. Infatti, sostiene il de Sales: “Quando la carità viene separata dall’anima per colpa del peccato, qualche volta rimane nell’anima una certa parvenza di carità che, però, potrebbe ingannarci”. Questo può essere frutto di abitudine a certi atti di devozione che possono essere scambiati per atti d’amore, “ma non si tratta di carità – sottolinea il Salesio – bensì di una inclinazione e propensione che la quantità degli atti ha dato al nostro cuore”. Per capirci: se qualcuno, abituato a frequentare la messa domenicale, cade in peccato grave, non per questo si asterrà di partecipare alla celebrazione; sarà sua cura non accostarsi a ricevere l’Eucarestia prima di essersi riconciliato con Dio attraverso la Confessione. L’Autore, però, usa anche un altro esempio che riguarda più da vicino noi preti: “Dopo esserci volontariamente abituati a predicare o a celebrare la messa, ci capita qualche volta in sogno di parlare e di dire le stesse cose che diremmo predicando e celebrando”. Questo, evidentemente, non è frutto di virtù poiché i sogni non sono realtà, ma il più delle volte, semplici riflessi delle nostre azioni quotidiane: “Così la carità, in forza della quantità degli atti prodotti, infonde in noi una cerca facilità d’amare, che lascia (permane) in noi anche dopo  essere stati privati della sua presenza”. Sempre desideroso di essere ben compreso il Nostro si serve di un esempio che, per questa volta non attinge dal solito Plinio, ma da una sua diretta esperienza giovanile narrando di aver visto, in un paese vicino a Parigi, un pozzo che produceva una lunga eco alle parole che si pronunciavano alla sua sommità. Quello dell’eco è un fenomeno molto comune, ma la singolarità stava proprio nel numero di “ripetizioni” di ciò che si diceva dovuto alle numerose cavità interne che producevano “eco dell’eco”, come una palla di biliardo che, lanciata con una certa forza, continua a rimbalzare da una sponda all’altra fin quando non esaurisce la forza impressa dal lancio. In modo simile, continua: “quando il santo amore di carità trova un’anima docile e vi soggiorna per lungo tempo, vi produce un secondo amore, che non è amore di carità, sebbene provenga da essa, ma un amore umano. Questo, tuttavia, assomiglia talmente alla carità, che se anche essa perisce nell’anima, sembra che vi si trovi ancora, tanto lascia dietro di sé l’immagine sua e la somiglianza che la rappresenta”. Ma non bisogna lasciarsi trarre in inganno. Plinio (arieccolo) racconta che un certo Zeusi, famoso pittore greco vissuto nella seconda metà del V secolo a, C,, aveva ritratto dell’uva “imitando la natura alla perfezione” tanto da ingannare anche gli uccelli. Ma c’è molta differenza tra realtà e…fantasia artistica come, dice l’Autore, ce n’è molta tra carità e amore umano. Ma di questo parleremo domani.

Preghiamo

O Dio, che ami l’innocenza e la ridoni a chi l’ha perduta, volgi verso di te i nostri cuori perché, animati dal tuo Spirito, possiamo rimanere saldi nella fede e operosi nella carità fraterna. Amen

Dunque sarà bene aprire gli occhi…per non scambiare lucciole per lanterne. Buona giornata,

PG&PGR