28 Settembre 2023: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

siamo al quinto capitolo dell’VIII libro che ha questo titolo: “Della conformità della nostra volontà a quella di Dio significata (leggi manifestata – ndr) nei suoi comandamenti” e Francesco esordisce dicendo: “Il desiderio che Dio ha di farci osservare i suoi comandamenti è sommo, come dimostra tutta la Scrittura: e come poteva esprimerlo più efficacemente che per mezzo delle grandi ricompense che promette a chi osserva la sua legge, e dei tormenti che minaccia per quelli che la violano?”

E’ un’espressione ”tosta” quella dell’Autore che, però, non vuole spaventare o costringere, ma che muove dalle prime parole del Salmo 119 che elogiano la legge divina quale legge di vita e d’amore. Dio è amore e quando ci si oppone all’amore, quello vero, ci si oppone a Lui. “Ora, -continua il de Sales- l’amore di compiacenza, che riguarda questo desiderio divino, vuol far piacere a Dio osservandolo; l’amore di benevolenza, che vuole sottomettere tutto a Dio, sottomette, di conseguenza, i nostri desideri e le nostre volontà a quelle che Dio ci ha significato; e da ciò proviene non soltanto l’osservanza, ma anche l’amore dei comandamenti”. Un esempio per comprendere meglio il concetto: un figlio può fare ascolto ai suoi genitori per compiacerli semplicemente, anche senza condividere il loro punto di vista; ma quando li ascolta con amore e condivide tale amore, capisce che il loro operato ha come fine il suo bene. La legge di Dio è una legge d’amore e la sua osservanza non aumenta il suo potere, ma dona all’uomo la salvezza eterna. Prosegue: “Ma per risvegliare questo santo e salutare amore dei comandamenti, dobbiamo contemplare la loro bellezza che è ammirabile”. Ci permettiamo di aggiungere alla bellezza “la loro saggezza”. Noi, secondo la retta coscienza, possiamo essere in grado di distinguere ciò che è buono e retto da ciò che non lo è. Ma come fare a sapere se la nostra coscienza è veramente retta? Dio ci viene in aiuto in questo discernimento, offrendoci la legge dei comandamenti che è sempre rivolta ad esaltare il bene e ad allontanare da noi il male considerando “dolce e desiderabile il ‘giogo’ della legge celeste che un Re tanto amabile ha stabilito per noi”. Con un po’ di amarezza il Salesio è costretto ad ammettere che “molti osservano i comandamenti come si inghiotte una medicina, più per la paura di morire dannati che per il piacere di vivere in modo gradito al Salvatore…e ci sono persone che, per gradevole che sia una medicina, provano ripugnanza a prenderla solo perché si chiama medicina, così ci sono anime che hanno in orrore le azioni comandate soltanto perché sono comandate”. Certo che l’animo umano è proprio strano!!!

Preghiamo

Padre buono e santo, tu hai dato al tuo popolo antico e nuovo, una legge d’amore; fa’ che ci impegniamo maggiormente a restarvi sempre fedeli non solo per rispettarla, ma soprattutto per amarla. Amen

E se oggi troveremo che lo “sciroppo” non è tanto gradevole, prendiamolo egualmente: è il Medico Celeste che ce lo ha prescritto. Buona giornata,

PG&PGR