17 Ottobre 2023: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

non pensiamo all’ispirazione divina come ad un “rapimento” o all’estasi che tanti santi hanno vissuto. Il Signore, il più delle volte, ci ispira in modo del tutto ordinario. Francesco dice che santa Maria Egiziaca, dopo una vita dissoluta, fu ispirata a cambiare vita dalla vista di una immagine della Vergine Maria; sant’Antonio abate decise di lasciare tutto, darlo ai poveri e ritirarsi a vita eremitica, ascoltando un brano del Vangelo letto durante la messa (Mt 19,21) e sant’Agostino iniziò il suo cammino di conversione ascoltando proprio il racconto della vita di Antonio morto due anni dopo la sua nascita. Sant’Ignazio di Loyola accolse la chiamata del Signore cambiando completamente il suo stile di vita quando, convalescente dopo una ferita riportata nella difesa di Pamplona, lesse la vita dei santi di Jacopo da Varazze conosciuta anche come Legenda Aurea. Il Nostro accenna anche ad un san Cipriano, laico e martire (non siamo riusciti a risalire a chi si riferisca, n.d.r.) che “fu colpito dalla vista del demonio che confessava la propria impotenza su coloro che confidavano in Dio”. L’Autore ci fa poi partecipi di un suo ricordo giovanile che vi proponiamo integralmente per non omettere nulla: “Quando ero giovane, a Parigi, due studenti, uno dei quali era eretico, passando la notte in bagordi nel sobborgo di san Giacomo, udirono suonare il mattutino dai certosini. L’eretico chiese all’altro il perché di quel suono, e il compagno gli spiegò con che devozione si celebrassero gli uffici divini in quel santo monastero. O Dio — disse quello — quanto è mai differente la vita di quei religiosi! Essi fanno l’ufficio degli angeli, e noi quello dei bruti. E il giorno dopo, volendo vedere personalmente ciò che aveva inteso raccontare dal collega, trovò quei padri nei loro stalli, disposti come statue di marmo in una fila di nicchie e immobili a ogni altra azione che non fosse il salmeggiare, eseguito da essi con attenzione e devozione veramente angelica, secondo la consuetudine di quel santo ordine. Il povero giovane, pieno di ammirazione, rimase scosso dalla somma consolazione che provò nel vedere Dio così ben adorato dai cattolici e risolvette, come poi fece, di entrare a far parte della Chiesa, vera e unica sposa di colui, che con la sua ispirazione l’aveva visitato in quell’immonda ed abominevole taverna in cui si trovava”.

 

Oggi ricorre la memoria di Sant’Ignazio di Antiochia, vescovo e martire.

Preghiamo

Dio onnipotente ed eterno, che nel sacrificio dei martiri edifichi la tua Chiesa, mistico corpo del Cristo, fa’ che la gloriosa passione che meritò a sant’Ignazio una corona immortale, ci renda sempre forti nella fede. Amen

 

Ed oggi prestiamo maggiore attenzione alle vie ordinarie di cui il Signore si serve per ispirarci. Buona giornata,

PG&PGR