4 Ottobre 2023: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

nella festa del santo patrono d’Italia, Francesco di Assisi, iniziamo il settimo capitolo dell’VIII libro del TAD al quale il de Sales dà questo titolo: “L’amore della volontà di Dio significata nei comandamenti ci porta all’amore dei consigli”. Ci permettiamo di ricordarvi che nella terminologia salesiana “significata” vuol dire “manifestata”. L’Autore inizia con queste esclamazioni: “O Teotimo, quant’è amabile questa volontà divina! Quanto è piacevole e desiderabile! O legge tutta d’amore e per l’amore! Sembra stia parlando di qualcuno e vedremo che, in un certo modo, è proprio così. Ma prima di andare avanti è bene chiedersi se tali esclamazioni ci convincono. Se la risposta è “sì” andiamo avanti; se alla nostra mente si affacciano tanti “se” e tanti “ma”, andiamo avanti lo stesso almeno per curiosità; se non ci convincono affatto, chiudiamo la discussione e andiamo a fare altro, magari due passi. Certamente non si può negare che la volontà di Dio, talvolta, ci spaventa o, quanto meno, ci lascia perplessi. Ma non dobbiamo dimenticare che Dio è amore e tale amore lo riversa su ognuno di noi; la sua volontà è spesso incomprensibile per noi che guardiamo solo all’immediato, ma questo non deve farci perdere di vista il vero bene che solo Dio conosce. Tanti santi, compresi il “poverello” e lo stesso nostro Francesco, hanno dovuto “lottare” con se stessi, ma sono arrivati alla scelta di volersi fidare completamente di Dio che ha aperto il loro cuore e i loro occhi alla comprensione e all’accettazione gioiosa della sua volontà Divina: “L’anima che ama Dio viene talmente trasformata nella volontà divina, che merita di essere chiamata volontà di Dio piuttosto che obbediente e sottomessa alla divina volontà”. Ecco perché dicevano sopra che quelle esclamazioni sembrano rivolte a qualcuno. Non si tratta, quindi, solo di obbedire, ma di far propria la volontà di Dio. Il Salesio fa anche riferimento al capitolo 62 del profeta Isaia dove troviamo una profezia che si riferisce alla Chiesa (la nuova Gerusalemme) e ad ogni cristiano e prosegue: “I non cristiani hanno ciascuno in cuore la propria volontà, mentre i veri figli del Salvatore lasceranno tutti la volontà propria, tanto che non vi sarà più che una sola volontà, signora e reggitrice universale, per animare, governare e dirigere tutte le anime, tutti i cuori e tutte le volontà, e il nome più onorifico dei cristiani sarà unicamente: la volontà di Dio in loro; volontà che regnerà su tutte le volontà, trasformandole tutte in sé, di modo che la volontà dei cristiani e la volontà del Signore formino una volontà sola”. Il riferimento alla prima comunità cristiana è chiaro e Francesco di Assisi e i suoi primi compagni hanno seguito quella strada.

Preghiamo con le parole della liturgia odierna

O Dio, che in san Francesco d’Assisi, povero e umile, hai offerto alla tua Chiesa una viva immagine dei Cristo, concedi a noi di seguire il tuo Figlio nella via del Vangelo e di unirci a te in carità e letizia.  Amen

E noi, quanto saremo disposti, oggi, ad “essere volontà di Dio”? Buona giornata,

PG&PGR

P.S. Auguri a tutti i Francesco e Francesca che conosciamo e auguri a tutti noi italiani: san Francesco interceda per coloro che hanno la responsabilità della cosa pubblica per la ricerca del solo bene comune.