26 Gennaio 2024: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

siamo all’epilogo della storia che Francesco ci sta raccontando:

“Udendo queste cose, il buon Niceforo, con le lacrime agli occhi, cominciò a gridare: «Deh, caro fratello mio, non trasgredire, ti prego, non trasgredire la legge, non rinnegare Gesù Cristo. Non lo abbandonare, ti supplico, non perdere la celeste corona, meritata con tanti travagli e tormenti!»

Ma purtroppo il miserevole sacerdote, andando all’altare del martirio per immolarvi la vita all’eterno Dio, non si era ricordato di quello che aveva detto il principe dei martiri: Se tu stai per fare l’offerta all’altare, e ivi ti ricordi che il tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia la tua offerta davanti all’altare e va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello; e poi ritorna a fare la tua offerta. Perciò Dio respinse il suo dono e, ritirando da lui la sua misericordia, permise che non solo perdesse la somma felicità del martirio, ma che precipitasse anche nella disgrazia dell’idolatria; mentre l’umile e mansueto Niceforo, vedendo vacante per l’apostasia dell’indurato Sapricio la corona del martirio, spinto da alta e straordinaria ispirazione, si fa coraggiosamente avanti per ottenerla, dicendo agli sbirri ed ai carnefici: «Io sono, amici, certamente cristiano e credo in Gesù Cristo, che costui ha rinnegato. Mettete dunque me, vi prego, al suo posto e decapitatemi». Sommamente meravigliati gli sbirri riferirono subito la notizia al governatore, il quale ordinò che fosse messo in libertà Sapricio e giustiziato Niceforo; il che avvenne il 9 febbraio, verso l’anno 260 di nostra salute, come narrano il Metafraste e Surio”. Fine della storia e piccolo commento: come poteva meritare la palma del martirio chi non era stato capace di perdonare il suo prossimo? Forse non aveva mai letto nel Vangelo che Gesù, dalla croce ha perdonato i suoi carnefici! “Storia tragica – commenta Francesco – che merita seriamente di essere meditata a proposito del nostro argomento”. Dunque meditiamo, gente, meditiamo!

Oggi si celebra la memoria dei santi Tito e Timoteo, discepoli di san Paolo. Preghiamo con le parole della liturgia

O Dio, nostro Padre, che hai formato alla scuola degli Apostoli i santi vescovi Timoteo e Tito, concedi anche a noi per loro intercessione di vivere in questo mondo con giustizia e con amore di figli, per giungere alla gloria del tuo regno. Amen

Domani ci prenderemo un giorno di riposo e così avremo modo di meditare più a lungo. Buona giornata e buona domenica. A risentirci lunedì.

PG&PGR