21 Febbraio 2024: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

oggi e domani lasceremo parlare Francesco che ci narra due fatti particolari che testimoniano come lo zelo, quando si lascia trascinare dall’ira, si veramente deleterio. Ecco il primo come lui stesso lo racconta: “Un famoso peccatore andò un giorno a gettarsi ai piedi d’un buono e degno sacerdote, assicurando con profonda umiltà che veniva per trovare rimedio ai suoi mali, ossia per ricevere la santa assoluzione delle sue colpe.

Un monaco, di nome Demofilo, sembrandogli, a suo avviso, che quel povero penitente si accostasse troppo al santo altare, montò in collera con tanta violenza, che, scagliatoglisi contro, a furia di calci lo spinse e cacciò fuori, oltraggiando inoltre il buon prete, che secondo il suo dovere aveva benevolmente ascoltato il povero pentito; poi, correndo all’altare, ne portò via le cose più sante, per timore che — come voleva far credere — il contatto del peccatore avesse profanato quel luogo. Fatto questo bell’atto di zelo, non si fermò là, ma ne scrisse con immensa gioia a san Dionigi l’areopagita; ne ebbe però una magnifica risposta, degna dello spirito apostolico che animava il gran discepolo di san Paolo. Infatti il santo gli fece chiaramente comprendere come il suo zelo fosse stato a un tempo indiscreto, imprudente ed impudente, poiché, se lo zelo dell’onore dovuto alle cose sante è buono e lodevole, tuttavia lo aveva esercitato contro ogni ragione e senza considerazione o giudizio alcuno, avendo egli infatti adoperato calci, oltraggi, ingiurie e rimproveri in un luogo, in un’occasione e contro persone, che avrebbe dovuto onorare, amare e rispettare; non poteva dunque essere buono lo zelo praticato con tanto disordine. Ma nella medesima risposta il grande santo narra un altro esempio meraviglioso d’uno zelo grande e proveniente da un’anima molto buona, ma guasta e viziata dall’eccesso di collera eccitatasi in lei”. Questo secondo esempio , un po’ più ampio di quello odierno, lo rimandiamo a domani.

Preghiamo con le parole della liturgia del giorno

Guarda, o Signore, il popolo a te consacrato, e fa’ che, mortificando il corpo con l’astinenza, si rinnovi con il frutto delle buone opere. Amen

Ed oggi non permettiamo che lo zelo che abbiamo nel fare le cose, soprattutto “quelle di Dio”, si lasci offuscare dall’ira o dal risentimento. Buona giornata,

PG&PGR