1 Marzo 2024: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

inizia il mese di marzo “pazzerello” e noi continuiamo a seguire la sintesi che Francesco fa degli atti d’amore del Signore Gesù verso gli uomini: “4. (Gesù) è entrato tutto in noi e, per così dire, ha perso la sua grandezza per modellarla alla forma e alla figura della nostra piccolezza, per questo è chiamato ‘sorgente di acqua viva’ (Cfr. Ger 2,13), ‘rugiada e pioggia dal cielo’ (Cfr. Is 45,8).

Queste due espressioni bibliche dovrebbero farci riflettere profondamente sulla risposta dell’uomo che, tante volte, preferisce acqua imbottigliata a quella di una sorgente di acqua pura, sempre fresca e alla giustizia di Dio che spesso viene sostituita dall’ingiustizia umana, magari mascherata da giustizia. Nel quinto punto il de Sales, citando diversi passi degli scritti di san Paolo, sottolinea che: “5.…(Il Signore Gesù) ha abbandonato se stesso, si è svuotato di sé, si è liberato della sua grandezza, della sua gloria…ha annientato se stesso per calarsi nella nostra umanità e colmarci della sua Divinità”. Innalzandoci alla Sua dignità ci ha comunicato l’essere divino di figli di Dio tanto che ha voluto condividere tutto, come abbiamo già detto ieri, con l’uomo “divenendo mortale nel grembo della sua madre temporale”, accettando, come padre terreno (legale), il giusto Giuseppe sottomettendosi e obbedendo a lui. Aggiunge il Nostro: “Colui che dall’eternità era stato soltanto Dio, sarà eternamente anche uomo; tanto è l’amore per l’uomo che ha rapito Dio e lo ha travolto nell’estasi”. Generalmente, quando si pensa all’opera del Salvatore,  ci si limita a dire che ha redento il mondo con la sua morte e risurrezione. Ma forse ci sfugge, o non si riflette abbastanza sulle conseguenze dell’opera di salvezza e come questa continui ad agire sulla natura dell’uomo, di ogni uomo e donna che credono in Lui. La semplice dignità umana, attraverso il Signore Gesù, continua ad essere “equiparata” a quella divina tanto che il nostro Autore si avventura in una sorta di scambio di ruoli. Come? State a sentire. Paolo,  ha scritto in Galati 2,20: «…Cristo vive in me». Il de Sales fa dire al Cristo: “Io vivo, non più io, ma l’uomo vive in me”; l’Apostolo in Filippesi 1,21 asserisce: «Per me vivere è Cristo e il morire un guadagno» e Francesco trasforma in “La mia vita è l’uomo e morire per l’uomo è il mio guadagno”.  Questa visione delle cose, lette fuori del loro contesto, potrebbero sembrare parole di un folle o di un eretico…invece sono parole di un santo Dottore della Chiesa. Mettiamoci, dunque, nei panni di chi sa di essere follemente amato da Dio e cerca di ricambiare questo amore al meglio delle sue possibilità. Oggi è anche il primo venerdì del mese: quale occasione migliore per intensificare questo rapporto d’amore con Dio?

Preghiamo con le parole della liturgia odierna

Dio onnipotente e misericordioso, concedi ai tuoi fedeli di essere intimamente purificati dall’impegno penitenziale della Quaresima, per giungere con spirito nuovo alle prossime feste di Pasqua. Amen

E chiediamoci: cosa faccio della mia vita sapendo che Dio si è innamorato di me? Buona giornata,

PG&PGR