Carissimi,
è cosa senz’altro buona, anzi ottima, cantare le lodi del Signore senza però tralasciare di offrire sacrifici di lode. Infatti è quanto afferma Francesco di Sales sottolineando le parole di sant’Agostino che “non intende parlare soltanto di quelli che lodano Dio, ma anche di quel genere di persone che hanno ricevuto grazie particolari”. Qui è palese il riferimento alla vita consacrata, ma nessuno ci impedisce di allargare questo concetto riferendolo anche a coloro che consacrano la loro vita al Signore attraverso il sacramento del matrimonio. Ogni anima devota si impegna a lodare e glorificare Dio e ad offrire sacrifici di lode. Se il religioso o la religiosa lo fanno attraverso l’osservanza, non solo formale, dei voti, gli sposi, anche se in modo diverso, fanno altrettanto. Certo, tanto nella vita religiosa, quanto in quella matrimoniale, le tentazioni non mancano ed è proprio in queste occasioni che bisogna “offrire sacrifici di lode” e quello più alla portata di tutti è la preghiera. Chi ama Dio, dice il de Sales, assomiglia alla sposa del Cantico dei Cantici che “accompagna le sue lodi con l’affetto e l’affetto con le sue lodi…Senza dubbio non esiste mezzo migliore di questo per mettere in fuga il diavolo, perché quel miserabile non può sopportare le lodi di Dio né di vedere adorarlo e glorificarlo”. Tanti santi hanno vinto il maligno e le sue seduzioni attraverso la preghiera e le opere di misericordia e sant’Agostino, immerso nel fango della sua vita, è senz’altro uno di questi in quanto “dall’istante della sua conversione, non smise di lodare Dio: di giorno, di notte, mangiando, parlando, scrivendo, cantando i canti della sua misericordia e della sua grazia”. Qualche giorno fa abbiamo accennato alle preghiere che santa Monica, madre di Agostino, non cessava, tra le lacrime, di rivolgere al Signore per la conversione di quel figlio “scapestrato”; preghiere e lacrime che hanno dato il loro frutto. Ci preme sottolineare l’importanza della preghiera che tanti genitori fanno per i propri figli, che tanti nonni fanno per i loro nipoti, che la Chiesa intera fa per tutti i suoi figli e in modo particolare per coloro che, attratti dalle tante lusinghe che la società odierna offre “gratuitamente”, hanno perso la strada…
Oggi la Chiesa ci invita a fare memoria di san Luigi Gonzaga, del quale abbiamo parlato, seppur brevemente, l’altro ieri. Preghiamo, dunque, con le parole della liturgia:
O Dio, fonte di ogni dono del cielo, che in san Luigi Gonzaga hai unito in modo mirabile l’innocenza della vita e la penitenza, per i suoi meriti e la sua intercessione fa’ che, se non l’abbiamo imitato nell’innocenza, lo seguiamo sulla via della penitenza evangelica. Amen
Ed oggi, una preghiera particolare per tutti i nostri giovani, quelli vicini e quelli lontani.
Buona giornata e buona domenica,
PG&PGR