5 Aprile 2023: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

con questo capitolo, il dodicesimo, si chiude il Quinto Libro del TAD e San Francesco di Sales, dopo aver parlato delle lodi che le anime beate, gli angeli, la Vergine Maria e Gesù stesso rendono al Padre, conclude parlandoci “Della suprema lode che Dio rende a se stesso e dell’esercizio della benevolenza che esercitiamo in esso”. L’Autore inizia col dire che “tutte le azioni umane del nostro Salvatore sono infinite in valore e in merito in ragione della Persona che le compie, che è un solo Dio con il Padre e con lo Spirito Santo; tuttavia non sono infinite per natura ed essenza”. Questo concetto che sembra di difficile comprensione può essere reso più chiaro se prendiamo in esame le parole del Prefazio del giorno dell’Ascensione: «Mediatore tra Dio e gli uomini…non si è separato dalla nostra condizione umana…». Pensiamo al mistero dell’Assunzione di Maria: ella viene assunta in cielo in anima e corpo; in modo simile Gesù è asceso al cielo, quaranta giorni dopo la sua resurrezione, anche con il corpo e, pur seduto alla destra del Padre, conserva anche la sua natura umana insieme a quella divina. Le sue lodi al Padre hanno dunque un valore infinito in quanto anch’Egli è Dio, “ma sono finite per natura ed essenza, perché le compie secondo la sua natura e sostanza umana, che è finita”. D’altronde, sul Calvario, il Signore muore effettivamente per la sua natura umana, ma non per quella divina. Dio non può morire! Evidentemente questo nulla toglie alla regalità del Cristo, ma diventa una sorta di “garanzia” per la nostra umanità. Il Signore Gesù, nella lode che rivolge al Padre, essendogli consustanziale, loda se stesso attraverso lo Spirito Santo che è l’amore che unisce il Padre al Figlio. Esclama il Salesio: “O Dio, quale compiacenza, quale gioia per l’anima che ama vedere il proprio desiderio appagato, giacché il suo Diletto loda, benedice e magnifica infinitamente se stesso!” L’amore di Dio verso se stesso non è un amore “egoistico”, ma Trinitario che attira l’uomo a sé; è un amore senza confini, un amore che genera amore e coinvolge tutto il creato. Allora care sorelle e fratelli, vicini e lontani, lasciamoci coinvolgere in questo “gioco” dell’amore Divino in special modo in questi giorni nei quali contempliamo l’Amore che si fa cibo per noi, per noi versa il suo sangue sulla croce, con noi giace nel sepolcro e, finalmente risorge per ognuno di noi.

Preghiamo

Signore, tu hai dato tutto te stesso per la nostra salvezza, ma noi abbiamo ben poco da offrirti. Accoglici così come siamo, con le nostre miserie e i nostri limiti; donaci un cuore nuovo capace di morire al peccato e risorgere con Te a vita nuova. Amen

A tutti voi l’augurio di una vera Pasqua di Resurrezione. Anche se in luoghi diversi e lontani, insieme diciamo: Alleluia il Signore è risorto.

Ci fermiamo per qualche giorno. L’appuntamento con San Francesco di Sales e il suo Trattato dell’Amor di Dio è per mercoledì 12 aprile. E ancora….  Santa Pasqua!

PG&PGR