6 Maggio 2023: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

siamo al capitolo undicesimo che Francesco di Sales ci presenta come il “Seguito del discorso dei diversi gradi della santa quiete e di una eccellente abnegazione di se stessi che qualche volta vi viene praticata”, dove per “abnegazione” si intende la disposizione spirituale che lascia da parte se stessi per fare spazio a qualcosa di superiore. Dunque, facendo seguito a ciò che ci ha detto nei giorni precedenti, l’Autore aggiunge: “La santa quiete ha diversi gradi” e spiega che “qualche volta è presente in tutte le potenze dell’anima, legate e unite alla volontà; altre volte si trovano soltanto nella volontà, sensibilmente o anche impercettibilmente”; questo accade quando l’anima avverte la dolcezza della presenza di Dio, come accadde a Santa Elisabetta nell’incontro con la Vergine Maria: il bambino le sussultò nel grembo. Altre volte, ancora, “l’anima prova una certa ardente dolcezza nel trovarsi alla presenza di Dio, pur senza rendersene conto”. E’ quello che avvertirono i due discepoli di Emmaus mentre conversavano col “Forestiero”. Il Salesio prosegue poi illustrando come, in altri diversi modi può essere vissuta la “santa quiete dell’anima” consciamente o inconsciamente, parlando o semplicemente ascoltando. Facendo riferimento alla sua “Filotea” sottolinea che “ci vuole più impegno per mettersi alla presenza di Dio che per rimanervi una volta che ci si è messi”. Un esempio molto terra terra: è inverno, suona la sveglia…Che fatica uscire dal nostro caldo letto! Ma una volta messi i piedi per terra ed essersi ben “stiracchiati”, si riprende animo e si parte per un’altra giornata. Francesco ci perdonerà per questa nostra intrusione, ma lui stesso, giocando un po’ di fantasia, ci propone una curiosa similitudine che vi giriamo per intero…ne vale la pena per comprendere meglio il suo pensiero: “Se una statua posta dallo scultore in una nicchia nella galleria di qualche gran principe fosse dotata di intelligenza, così da poter ragionare e parlare, e qualcuno le chiedesse: «O bella statua, dimmi, perché ti trovi in questa nicchia?». «Perché, risponderebbe, mi ci ha collocata il mio artefice». E a chi replicasse: «Ma perché ci rimani senza far nulla?». «Perché, soggiungerebbe, il mio artefice mi ha posta qui non perché lavorassi, ma solo perché vi stessi immobile». E se di nuovo le si dicesse: «Ma povera statua, che ti giova star lì a quel modo?». «O mio Dio, risponderebbe, non sono qui per mio interesse e servizio, ma per obbedire e servire il mio padrone e scultore, e ciò mi basta». Se taluno ancora insistesse: «Dimmi dunque, o statua, tu non lo vedi il tuo scultore e come puoi provare gioia nell’accontentarlo?». «No, io non lo vedo, risponderebbe, perché ho gli occhi, ma non per vedere, come ho i piedi, ma non per camminare; sono tuttavia assai contenta nel sapere che il caro artefice mi vede qui ed è contento di vedermi qui». E se si continuasse la disputa con la statua e le si dicesse: «E non vorresti poterti muovere per avvicinarti all’artefice che ti ha scolpito, per rendergli qualche altro miglior servizio?». «No, risponderebbe certamente, io non voglio fare altra cosa se non quello che vuole il mio scultore». «E che dunque, si concluderebbe, tu non brami altro che essere un’immobile statua racchiusa in questa nicchia?». «No certo, direbbe la saggia statua, non voglio essere altra cosa che una statua e sempre in questa nicchia finché lo vorrà il mio scultore, bastandomi di essere qui, come sono, poiché così piace a colui al quale io appartengo e per il quale sono quello che sono»”.

Domani è domenica e il freddo dell’inverno (anche se è stato mite!) è ormai alle spalle; sarà meno faticoso alzarsi per tempo e prepararsi per partecipare alla celebrazione Eucaristica. E una volta entrati in chiesa potremo dire, come la statua: sono qui perché il mio Signore mi vuole qui.

Preghiamo

Dio onnipotente ed eterno, rendi sempre operante in noi il mistero della Pasqua, perché, nati a nuova vita nel Battesimo, con la tua protezione possiamo portare molto frutto e giungere alla pienezza della gioia eterna. Amen

Certamente non siamo statue, ma… Buona giornata e buona domenica,

PG&PGR