3 Luglio 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

oltre due mesi fa abbiamo iniziato a leggere insieme la Terza parte della Filotea che aveva, come titolo generale “Consigli per l’esercizio delle virtù”. Francesco di Sales ci ha guidato parlandoci della pazienza, dell’umiltà, della dolcezza e ci ha consigliato di non lasciarci prendere, nel progresso spirituale, dalla fretta, sempre cattiva consigliera. Poi si è fatto più audace passando ai consigli evangelici: l’obbedienza, la castità e la povertà ricordandoci che sono virtù che tutti possono praticare. E tra le virtù Egli annovera l’Amicizia. Probabilmente non siamo abituati a considerarla tale, ma possiamo imparare a farlo seguendo ciò che ci suggerisce. Due considerazioni: la vera amicizia è un dono gratuito di Dio, anche per chi non crede, ed è uno di quelli più preziosi; ciò che Francesco ha scritto lo ha vissuto in prima persona, e in modo particolare, quello che riguarda questo dono. In quasi tutte le sue opere, direttamente o indirettamente, vi fa riferimento e le tante pubblicazioni su questa sua predilezione per l’amicizia, lo testimoniano. Ma, come spesso accade, questo suo modo di “essere amico”, ha dato adito anche a tante maldicenze che, però, non hanno intaccato minimamente il suo pensiero e la sua figura. Nella Filotea dedica,  a questa virtù, ben sei capitoli: dal XVII che iniziamo oggi, al XXII; questo dimostra quanto l’avesse a cuore. Esordisce affermando: “L’amore occupa il primo posto tra le passioni dell’anima: è il re di tutti i movimenti del cuore, fa convergere tutto a sé e ci rende simili a ciò che amiamo.” Ci rendiamo subito conto che c’è qualche cosa di strano…La prima scaturisce dal titolo del capitolo: “L’amicizia e, prima di tutto, la cattiva e frivola”; la seconda nasce dalle sue stesse parole: “L’amore…” Ci verrebbe da chiedere: a France’ ce stai a parlà dell’amicizia o dell’amore? Facce capì!” Siamo certi che ci risponderebbe che “l’amicizia è amore puro lontano dalla vostra mentalità che fa una separazione netta tra l’una e l’altro…quello che fa la differenza sta in quell’aggettivo PURO…San Giovanni, quando nel suo Vangelo si riferisce a se stesso, non usa forse l’espressione ‘il discepolo che Gesù amava’?” Non ci resterebbe che dire: “Scusa la nostra grettezza!”. Ma , visto che siamo un po’ testoni, un’altra cosa ci risulta essere strana: perché Francesco inizia il suo discorso su una cosa tanto bella e desiderabile mettendoci in guardia parlando della “falsa” amicizia definendola, addirittura, cattiva e frivola? Non poteva iniziare in un altro modo? Pensiamo di interpretare il suo pensiero e lo vogliamo fare nel suo stile, con una similitudine: Un bambino, quando è piccolo assume, innocentemente ed istintivamente, dei comportamenti sbagliati a volte anche dannosi per se stesso; il papà o la mamma intervengono dicendo: No, questo non si fa!. Pian piano, conoscendo il male, l’uomo impara a fare il bene! Dice, dunque, il Salesio: “Fa’ attenzione, Filotea, a non amare cose cattive: saresti irrimediabilmente e subito cattiva anche tu!” In questo inizio di capitolo egli continua a stupirci e a metterci, diciamolo pure, un po’ in imbarazzo e confusione. Infatti afferma: “L’amicizia è l’amore più pericoloso” Ma cosa dici mai Francesco!? Proprio da te viene questa affermazione così negativa? «Calma – ci risponde – ora mi spiegherò meglio» e dice: “Gli altri amori possono anche fare a meno di comunicare, l’amicizia invece è fondata essenzialmente proprio sulla comunicazione.” Beh, ora tiriamo un sospiro di sollievo…! A domani.

Preghiamo

Signore che chiami amici coloro che ascoltano la Tua Parola, insegnaci ad esserlo veramente senza “se” e senza “ma” e ad amarti sempre di più attraverso i nostri amici e…i nostri nemici. Amen

Ed oggi sarà bello ripensare a qualche vecchio/a amico/a e pregare per lui/lei. Buona giornata,
PG&PGR