24 Agosto 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

per dare maggiore forza al suo discorso sulla necessità di evitare i giudizi temerari, Francesco di Sales ci offre tre esempi biblici che vogliamo proporvi integralmente riportando poi il suo commento. Vi consigliamo, per una maggior comprensione, di rileggere questi passi: Gen 26,6-11; Mt 1,18-22; Lc 23,34. Ecco il primo: “Isacco aveva detto che Rebecca era sua sorella, Abimelech vide che gioiva con lei, ossia che l’accarezzava con tenerezza, e subito concluse che era sua moglie: un occhio maligno avrebbe invece pensato che era la sua amante, o caso mai, se realmente era sua sorella, che erano due incestuosi; Abimelech segue l’interpretazione più benevola del fatto.” Commenta il Nostro: “Bisogna agire sempre in questo modo, Filotea, interpretando sempre in favore del prossimo; e se un’azione avesse cento aspetti, tu ferma sempre la tua attenzione al più bello.” Non si tratta certamente di chiudere gli occhi davanti al male o alla presunzione del male, ma cercare di dare sempre il beneficio della buona fede. Il secondo esempio esalta la giustizia del cuore di San Giuseppe che va oltre la giustizia della legge: “La Madonna era incinta: S. Giuseppe lo vedeva bene. D’altra parte la vedeva tutta santa, tutta pura, tutta angelica; non poteva credere che fosse rimasta incinta mancando al suo onore. Decide allora di abbandonarla, lasciando a Dio il giudizio. Benché ci fossero tutte le circostanze evidenti per farsi una cattiva opinione di quella Vergine, egli non volle giudicarla. Perché? Perché era giusto, dice lo Spirito di Dio.” Ecco cosa aggiunge Francesco: “L’uomo giusto quando non può scusare né il fatto né l’intenzione, di chi sa per altre vie essere uomo per bene, rifiuta di giudicare, se lo toglie dallo spirito, lascia a Dio solo la sentenza.” Ma l’esempio più eloquente è il terzo che il de Sales attinge dalle parole del Salvatore stesso: “Il Salvatore non può scusare completamente il peccato di coloro che lo stanno crocifiggendo; ne diminuisce la malizia, adducendo l’ignoranza (Cfr. Lc 23,34). A questo proposito consiglia: “Quando non ci è possibile scusare il peccato, rendiamolo almeno degno di compassione, attribuendolo alla causa più comprensibile che si possa pensare, quali l’ignoranza e la debolezza.”. Non possiamo certamente pretendere di riuscire sempre ad agire come Abimelech, San Giuseppe, né, tantomeno, come il Cristo, ma senz’altro da questi modelli possiamo attingere un grande esempio. Proviamoci vincendo la tentazione dell’essere rinunciatari! Oggi è la festa di San Bartolomeo apostolo. Anche lui, come gli altri, ha dovuto fare i conti con la tentazione del giudizio…Ma, con l’aiuto di Dio, è riuscito a vincerla. A domani per un’altra sezione del capitolo XXVIII.

Preghiamo

Signore Gesù che hai perdonato coloro che ti crocifiggevano perché “non sapevano ciò che facevano”, perdona anche noi quando, con troppa leggerezza, giudichiamo il nostro prossimo. Amen

Ed oggi, se proprio dobbiamo giudicare, giudichiamo nel bene. Buona giornata,

PG&PGR