19 Ottobre 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

dedichiamoci oggi alla seconda sezione del capitolo iniziato ieri che Francesco di Sales dedica alla “chiacchiera” che è sempre frutto di critica sterile e, spesso malevola. Dice: “Filotea, credimi, sono tutte chiacchiere stupide e inutili; a quella brava gente non importa proprio niente né della tua salute, né dei tuoi affari.” Purtroppo non possiamo negare che questa affermazione trova spesso riscontro nella vita di tante persone che vengono “chiacchierate” per le loro scelte e, sovente, proprio da chi si è sempre disinteressato di loro. In fondo questo è l’agire del “mondo” e Francesco lo sottolinea citando il vangelo di Giovanni (15,19): “Se voi foste del mondo, dice il Salvatore, il mondo amerebbe ciò che è suo; ma siccome voi non siete del mondo, vi odia.” Le sue affermazioni non sono campate per aria e riflettono la realtà del suo e del nostro tempo. Come negare che il comportamento “mondano” spesso non suscita reazioni particolari e viene considerato come “normale”; le “cose di Dio” che sono scomode, impegnative, da molti incomprese, meglio si prestano alla critica: “Ho visto gentiluomini e dame passare intere notti di seguito a giocare agli scacchi e alle carte. Esiste forse un’occupazione più vuota, più triste e più massacrante di quella? Eppure la brava gente non mette parola: gli amici non se ne sono minimamente preoccupati; se invece noi facciamo un’ora di meditazione, oppure ci vedono alzarci al mattino un po’ più presto pararci alla santa Comunione, tutti si precipitano dal medico per farci curare dallo stato ansioso e dall’itterizia. Passa trenta notti a ballare e nessuno troverà da ridire; per la sola veglia della notte di Natale, il giorno dopo, chi ha la tosse e chi il mal di pancia.” L’affermazione che segue è tremendamente reale: “Chi non si accorge subito che il mondo è un giudice ingiusto? Gentile ed accomodante con i suoi figli, ma duro e senza pietà per i figli di Dio.” Ma la mentalità del mondo, imperante e dilagante, è anche, il più delle volte, contraddittoria e il de Sales lo afferma con forza citando le parole che Gesù rivolge ai suoi avversari (Cfr Lc 7,33-35; Mt 11,18-19): “Per andare a genio al mondo dobbiamo andare a braccetto con lui. E poi non riesci ad accontentarlo nemmeno lo stesso perché è matto: E’ venuto Giovanni, dice il Salvatore, che non mangia e non beve e voi dite che ha il diavolo; è venuto il Figlio dell’uomo che mangia e beve e voi dite che è un samaritano.” Questo termine “samaritano”, che non appare nei testi evangelici citati, Francesco lo usa come sinonimo dell’espressione “mangione, beone e amico dei peccatori” che, nella mentalità farisaica, esprimeva il loro giudizio sugli abitanti della Samaria da sempre nemici dei giudei “benpensanti”. Noi, però, non possiamo far passare sotto silenzio che chi soccorre quel poveretto incappato nei briganti non è un sacerdote, non è un levita, ma un samaritano (Cfr Lc 10,30-37) e l’unico dei dieci lebbrosi guariti che torna a ringraziare Gesù è, guarda caso, anch’egli, un samaritano (Cfr. Lc 17,11-19). Forse questo ci deve far riflettere!

Preghiamo

Signore, quella del mondo è una mentalità che fa di tutto per allontanarci da Te. Aiuta tutti gli uomini e donne di buona volontà a rifiutarla con decisione ed opporre ad essa una testimonianza viva, forte, credibile e coerente. Amen.

Ed oggi potremmo sforzarci di assomigliare un po’ di più a quei due bravi samaritani… Buona giornata,

PG&PGR