10 Febbraio 2024: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

“In che modo Dio è geloso di noi” è il titolo del corposo tredicesimo capitolo. Ci chiediamo: Ma come può l’Onnipotente essere geloso visto che la gelosia, come abbiamo letto nel capitolo precedente è un sentimento umano e, quando è esagerato, anche dannoso? Eppure è Lui stesso a dichiararlo (Cfr. Es 20,5). Francesco di Sales ci spiega: “A prima vista sembra una gelosia di concupiscenza quale è quella dei mariti per le loro mogli; infatti egli vuole che siamo totalmente suoi, che non abbiamo ad essere in alcun modo di nessun altro al di fuori di lui”. Gesù stesso, nel Vangelo, dichiara che non si può servire a due padroni (Cfr. Mt 6,24a). Dio ci vuole tutti per sé, “il nostro cuore, la nostra anima, il nostro spirito, tutte le nostre forze”. E’ lui la Sorgente dell’amore che alimenta tutta la nostra vita, che anima le nostre buone relazioni, mettendoci in guardia contro quelle meno buone. Se è vero, come è vero, che lui è lo Sposo e le nostre anime sono le sue spose, ogni sorta di allontanamento da lui può essere considerato come un “adulterio”. Pensiamo a quante volte l’uomo preferisce “mammona” a Dio facendo dei compromessi con se stesso arroccandosi a delle giustificazioni traballanti. Questo avviene, dice l’Autore, perché “abbiamo un cuore piccolo, che non può avere abbastanza amore per amare degnamente la divina bontà”. Ma se il nostro cuore è piccolo, che colpa ne abbiamo? Suggerisce: “Non potendogli dare tutto l’amore che meriterebbe, diamogli almeno tutto quello di cui il nostro cuore è capace”. In fondo è quello che hanno fatto i santi: pur essendo imperfetti, come ogni creatura, hanno amato Dio con tutto il loro cuore e le loro forze. Dio, pur essendo geloso di noi e del nostro amore, conoscendo i nostri limiti, nella sua infinita comprensione, sa “accontentarsi” anche di quel poco che noi, molto meno santi dei Santi, riusciamo a dargli, purché venga dato con tutto il cuore. Dunque la sua “non è una gelosia di concupiscenza, ma anzi di somma amicizia; infatti, non è nel suo interesse che l’amiamo, ma nel nostro”. La grandezza di Dio è infinita e non cresce, tantomeno decresce, in forza del nostro povero amore; Egli certamente “si compiace di comunicarsi per mezzo dell’amore, senza poterne ricavare alcun bene in cambio”. La sua benevolenza disinteressata nei nostri confronti diventa un modello per tutte le amicizie umane che dovrebbero tendere sempre al bene dell’altro rendendo questo sentimento qualcosa che fa più bella la nostra esistenza terrena.

Oggi celebriamo la memoria di Santa Scolastica, sorella di San Benedetto che, attraverso una intensa preghiera, ottenne da Dio cose straordinarie.

Preghiamo

Santifica la tua famiglia, Signore, per l’intercessione e l’esempio di santa Scolastica, e concedi a noi di amarti e servirti con purità di cuore, per sperimentare la gioia della tua amicizia. Amen

«Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15,13). Sono le parole del Maestro rivolte ad ognuno di noi. Pensiamoci, oggi. Buona giornata e buona domenica nel ricordo di Nostra Signora di Lourdes alla quale affidiamo tutti i nostri amici malati.

PG&PGR