17 giugno 2020: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi tutti,

senz’altro, ciascuno di noi, ha sentito parlare di “virtù teologali e cardinali”. Le prime, fede, speranza e carità, assumono questa denominazione in quanto si riferiscono direttamente al nostro rapporto con Dio dandoci la possibilità di partecipare alla sua vita Divina. Le altre, prudenza, fortezza, giustizia e temperanza, sono riferite più direttamente all’uomo e, derivando dalle prime, vengono considerate come il “cardine” della vita cristiana e la loro denominazione, così come la conosciamo, nasce dalla riflessione teologica sviluppatasi intorno al XIII secolo. In questo “incontro” diciamo qualcosa sulle prime.

Nella raccolta delle “Esortazioni” (è il nome col quale P. Ruggero Balboni ha preferito chiamare i “Sermoni” (e così faremo anche noi), leggiamo: « La Fede onora il Padre perché si appoggia sulla sua onnipotenza; la Speranza onora il Figlio in quanto è fondata sulla sua risurrezione; la Carità onora lo Spirito Santo perché abbraccia teneramente la sua bontà». E’ interessante questo accostamento tra le virtù teologali e la Santissima Trinità che Francesco ci propone e crediamo, quindi, di poter “azzardare” questa similitudine: come il Padre e il Figlio sono uniti nell’Amore dello Spirito, così la fede e la speranza sono vincolate e dipendono dalla carità. Evidentemente, come tutte le similitudini, va “presa con le pinze”. Infatti il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono un unico e indivisibile Dio; ognuna delle virtù teologali, pur facendo parte della realtà divina, ha delle caratteristiche diverse. Ancora, nel TAD il Salesio afferma: «La perfezione dell’amore divino è talmente grande che perfeziona tutte le virtù…E come Dio è la prima sorgente e il fine ultimo di tutto ciò che è bene, così l’amore è l’origine e la perfezione di ogni buona azione».

Partendo da ciò che San Paolo scrive ai Colossesi (3,14b), “la carità è il vincolo della perfezione”, il Nostro fa dipendere tutte le altre virtù da questa. La stessa fede e la speranza, se non sono animate dalla carità, restano imperfette. Infatti la fede è un dono gratuito che Dio ci fa attraverso il battesimo; la speranza è frutto dell’azione redentrice del Cristo; la carità, cioè l’amore, è certamente anch’essa un dono di Dio, ma che coinvolge più direttamente la volontà dell’uomo creato libero di scegliere.

A questo punto non possiamo non porci la domanda: quanto la mia fede e la mia speranza sono animate, nel vivere quotidiano, dalla carità?

Preghiamo:

Padre buono che ci hai chiamati alla fede col battesimo e, attraverso il mistero pasquale del Cristo morto e risorto, ci dai la speranza della vita eterna, fa’ che il nostro amore verso di Te si manifesti, con sempre maggiore intensità, attraverso quello per i fratelli e le sorelle che incontreremo oggi sul nostro cammino. Amen.

Con l’augurio di poter, oggi, esercitare gioiosamente queste virtù, buona giornata,

PG&PGR